Imposta flussi che sembrano scrivere le email da sole, ma ricordati: il segreto non e il bot, e la strategia. Definisci i trigger fondamentali, segmenti semplici e poche regole di personalizzazione. Automatizza tutto cio che e ripetitivo — welcome, recupero carrello, follow up post acquisto — e conserva per te i messaggi che devono emozionare o convertire in modo creativo.
Tempistiche vincenti non sono opinioni, sono regole testabili. Ecco tre sequenze da attivare subito:
Il copy e la microstruttura fanno la differenza: soggetto chiaro, preheader che invoglia, una sola CTA visibile, prova sociale e variabili dinamiche per nome prodotto o categoria. Misura aperture, CTR e conversioni, fai A/B test su soggetto e tempistica, correggi deliverability e ripeti. Setup rapido: crea i trigger, scrivi 3 headline vincenti, collega il tracciamento e lancia il primo batch. Poi osserva, ottimizza e lascia che le email lavorino per te.
Automazione: programma adv, post evergreen, reminder e contenuti di valore che non richiedono una voce fresca ogni giorno. Lavorare con strumenti di scheduling ti regala costanza e dati puliti. Imposta campagne, test A/B e sequenze di remarketing in modo che l algoritmo lavori per te mentre raccogli insight utili.
Ma tieni la penna per i post che fanno innamorare: storie autentiche, dietro le quinte e confessioni del brand richiedono mano umana. Riserva slot settimanali per scrivere a mano i post principali, prova il microcopy emotivo e usa template solo come scheletro. Consiglio pratico: dedica 90 minuti alla settimana alla scrittura creativa social.
Per scrivere post che convertono segui una formula semplice: apri con un gancio emotivo, mostra un problema riconoscibile, offri una soluzione concreta e chiudi con una call to action chiara. Inserisci una sola idea per post e una immagine evocativa. Per gli adv puoi invece automatizzare varianti e headline per trovare la combinazione vincente.
Monitora tutto automaticamente: metriche, tassi di click e segnali di engagement. Imposta alert quando un contenuto performa sopra soglia e portalo subito in rotazione manuale. Regola la percentuale ideale per te: 70 percento automatizzato e 30 percento artigianale e potrai scalare senza perdere la voce. Sii metodico ma romantico.
Automatizzare non significa trasformare tutto in pilota automatico. Per le landing e i follow up conviene templatizzare lo scheletro che ti fa risparmiare tempo: la struttura della pagina, i blocchi obbligatori (hero, benefici, prove sociali, form), il thank you standard e i tag di tracking. Crea blocchi riutilizzabili con variabili per nome prodotto, sconto e durata dellofferta: sono la spina dorsale dellautomazione.
Quello che invece devi riscrivere ogni volta sono gli elementi che muovono davvero la conversione: la prima frase che cattura lattenzione, largomento del problema specifico del pubblico, la prova che risponde a quel problema (case breve o testimone diretto), e il CTA adattato al contesto. Nel follow up, dedica cura a oggetto e preview text delle email, al lead magnet che prometti e al primo paragrafo che conferma la promessa fatta dalla landing.
Metti in piedi un workflow pratico: salva template base, poi genera per ogni campagna 3 headline alternative e 2 aperture per email. Usa una libreria di microcopy per benefit e micro testimonianze, con tag per inserire dinamicamente numeri e risultati. Automazione = velocita, non pigrizia: crea routine di QA dove provi almeno due varianti prima di attivare la sequenza definitiva.
Infine stabilisci regole chiare per quando riscrivere tutto: nuovo pubblico, nuova offerta o calo del tasso di conversione oltre il 20 percento. Misura, impara e sostituisci: templatizza cio che ripete valore, riscrivi cio che decide la vendita. Così lautomazione diventa lalleato creativo, non la scusa per non pensare.
Se ami i numeri e odi perdere tempo, questo e il tuo regno: i dati non sono solo grafici carini, sono leve che fanno vendere mentre dormi. Basta raccogliere segnali concreti dagli utenti e tradurli in regole semplici che attivano messaggi mirati al momento giusto.
Inizia con fonti primarie: eventi sul sito, aperture email, click su CTA, abbandoni carrello, e tag dal CRM. Mappa ogni evento a una variabile: interesse prodotto, intenzione di acquisto, freddo/tiro caldo. Se hai UTM, usali per capire quale messaggio ha portato traffico di valore.
Segmenta oltre il generico: crea gruppi dinamici per comportamento recente, valore storico, canale di acquisizione e fase nel funnel. Micro segmenti = messaggi piu precisi = conversioni piu alte. Automazione significa creare regole che spostano l utente da un segmento all altro senza intervento manuale.
Il punteggio e la sua decadenza sono l arma segreta. Assegna punti per azioni ad alto valore, sottrai punti con il tempo e imposta soglie per trigger automatici: nurture, offerta limitata, demo dal vivo. Scrivi copy diverso per ogni soglia: benefit chiari per i tiepidi, social proof e scarsita per i caldi, onboarding guidato per i nuovi.
Non dimenticare il test: A/B su oggetti, CTA, tempi e punteggi. Monitora conversion rate, valore medio ordine e tempo a conversione. Parti piccolo, automatizza quello che funziona e scala: il lato nerd paga, specialmente quando ti svegli e trovi vendite nuove.
La regola 80/20 dell automazione non e una formula magica ma una bussola pratica: automatizza l 80% delle attivita che consumano tempo e non aggiungono valore emotivo, e conserva il 20% che porta personalita, tono e scelta delle parole che muovono le conversioni. Risultato? Ore risparmiate senza diventare anonimi.
Automatizza cio che e ripetitivo e misurabile: sequenze di onboarding, reminder di pagamento, segmentazione iniziale, reportistica. Crea template intelligenti e regole chiare in modo che il sistema lavori per te, ma progetta punti di uscita dove entra la mano dell umano per aggiustare tono o offrire qualcosa di unico.
Per capire cosa lasciare umano, prova questa mini checklist:
In pratica, scrivi a mano: subject e preview che incuriosiscono, risposte iniziali personalizzate per lead caldi, e microcopy per offerte o pagine che decidono la conversione. Misura con test A/B e fai iterazioni mensili: se un email automatica perdura nel tempo senza risultati, e ora di ripassarla con voce umana.
Il mantra operativo: progettare automazioni che risparmiano ore e lasciare gli snodi emotivi al tuo cervello creativo. Cosi il funnel lavora 24/7 e la tua personalita continua a far esplodere le conversioni.
Aleksandr Dolgopolov, 17 November 2025