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Email marketing non è morto lo stai solo facendo male — ecco la formula che fa clic

Oggetto che spacca: 7 parole (o meno) per far aprire subito

Se le tue email restano ignorate non è colpa del canale ma dell'oggetto: nella casella il lettore decide in un secondo. Per questo la regola qui è semplice e spietata: 7 parole o meno. Più breve = più leggibile su mobile, più curiosità, meno scarto nello sguardo che scorre la inbox.

Costruisci un oggetto con questa mini-formula: beneficio/emozione + numero/target + urgenza/curiosità. Non serve frase intera: un verbo forte, una cifra e un senso di perdita o scoperta bastano. Così trasformi uno sguardo frettoloso in un'apertura volenterosa.

Trucchi pratici: elimina stop words (gli, le, dei), usa numeri e simboli, abbrevia senza diventare incomprensibile. Se hai il nome del destinatario usalo solo se entra in 1–2 parole; altrimenti spreca spazio. Testa anche emoji solo se attinenti: a volte funzionano, a volte fanno scappare. Ricorda: ogni parola deve guadagnarsi il suo posto.

Esempi pratici (tutti 7 parole o meno): 50% solo per te; Hai 3 minuti? Leggi adesso; Ultimo posto: iscrizione chiude oggi; Risparmia €30 con questo trucco; Solo 24h: accesso esclusivo; Scopri il segreto dei top. Copia, adatta, taglia: il limite è tuo.

Non fidarti dell'intuizione: fai A/B test rapidi (oggetto vs oggetto), misura apertura e click, poi scala ciò che funziona. Mantieni il preview text come estensione dell'oggetto: lì puoi spiegare il dettaglio. Alla fine, 7 parole o meno sono una disciplina, non un trucco; pratica e dati battono l'ispirazione sola.

Segmentazione sexy: messaggi su misura che fanno sentire speciali

La segmentazione non e una fredda operazione matematica: e una piccola strategia di corteggiamento. Quando si manda un messaggio che sembra scritto per il singolo destinatario, il tasso di apertura sale e la percezione del brand diventa piu umana. Non serve un database perfetto, serve logica: capire che cosa ha fatto il cliente, cosa ha guardato e quando vuole essere contattato.

In pratica, partire da segnali semplici porta piu risultati di esperimenti complicati. Usa comportamento (pagine viste, categorie preferite), storico acquisti (primo acquisto, ricorrente, VIP) e coinvolgimento (aperture, clic, risposte). Costruisci segmenti come: "nuovi iscritti", "acquirenti recenti", "clienti a rischio" e crea regole chiare per spostarli da una lista all altra in automatico.

Poi applica meccaniche che funzionano: personalizzazione del subject con nome e prodotto visto, blocchi dinamici che mostrano offerte diverse per ogni segmento, trigger basati su azioni (carrello abbandonato, prodotto tornato disponibile) e test A/B su orari di invio. Un subject diverso per un cliente che ha comprato ieri e per uno che non apre da sei mesi cambia tutto.

Misura come se fosse un esperimento scientifico: CTR, tasso di conversione per segmento e revenue per destinatario. Se un segmento risponde, scala; se non risponde, cambia la creativita o la proposta. Piccolo esercizio rapido: scegli un segmento, scrivi tre subject diversi, invia a un campione e guarda il lift. Alla fine la segmentazione sexy e semplice: meno massa, piu attenzione, piu click.

Oltre il nome: personalizzazioni furbe che sembrano magia

Smettila di mettere solo il nome nel subject e chiamarla personalizzazione. La vera magia arriva quando la mail sembra scritta per il momento giusto: contenuti che cambiano in base al comportamento, immagini che rispecchiano l ultima visita e offerte che si adattano al carrello abbandonato. Non e fantascienza, e design guidato dai dati che mette l esperienza dell utente al centro.

Parti da micro segmenti: suddividi per azioni recenti, ciclo di vita e propensione all acquisto. Inserisci blocchi dinamici che mostrano prodotto visto, alternative popolari o testimonial locali. Sfrutta il tempo di invio personalizzato e countdown che creano urgenza reale, non finta.

Una regola pratica: mappa i segnali che contano, scegli campi fallback intelligenti e testa tutto con A B rapidi. Se un utente ha visualizzato scarpe senza comprare, manda una mail con quelle scarpe, prova sociale e un piccolo incentivo. Se qualcuno ha comprato 6 mesi fa, manda un promemoria per refill o upgrade.

Vuoi mettere in pratica queste idee con strumenti che scalano? Scopri il miglior pannello SMM per accelerare i test e portare messaggi iperpersonalizzati in piu inbox. Piccoli esperimenti ben fatti fanno il resto.

Frequenza zero-stress: quante email inviare senza farti odiare

La giusta frequenza non è immaginaria: è la somma fra rispetto del tempo del lettore e valore che offri. Meglio poche email memorabili che una valanga di messaggi che finiscono nel cestino. Qui impari come mantenere calma e risultati. Pensa alla inbox come a un bar: non essere quello che urla.

Regola pratica: apri con una serie di benvenuto di 3 messaggi, poi adotta una cadenza base di 1-2 email a settimana per gli utenti attivi. Segmenta: chi compra merita meno promemoria, chi apre poco riceve meno. Usa engagement scoring per capire chi vuole più contenuti.

Misura costantemente: open rate, click rate, unsubscribe e tempo medio di lettura sono il termometro. Fai A/B test su oggetto e orario. Se aprono di più la sera, sposta la spedizione, non aumentare la dose. Non trascurare l andamento per device, mobile spesso vince.

Regole di silenzio: chi non interagisce in 90 giorni entra in un flusso di reingaggio; dopo altre 30 giorni silenzia. Questo salva reputazione e deliverability. Trattare male la lista significa perdere audience vera. Preferisci silenziare che irritare: la deliverability ringrazia.

Dai controllo al lettore: offri un centro preferenze semplice, con opzioni di frequenza e tipologia di contenuti. Opzioni chiare riducono unsubscribe e aumentano fiducia. Quando un iscritto sceglie, rispettalo. Incentiva la scelta con benefit chiari: meno mail ma più valore.

Checklist rapida: definisci serie di benvenuto, imposta cadenza base, segmenta, testa e spegni inattivi. Parti basso, scala solo se i numeri lo giustificano. Email efficaci sono quelle che non infastidiscono ma fanno clic. Rivedi il piano ogni mese e adatta in base ai dati.

CTA irresistibili: micro-copie che trasformano clic in vendite

Non serve una CTA epica, serve una micro-copia che sappia parlare nel linguaggio del destinatario. Pensa alla CTA come a una promessa in 2–5 parole: verbo chiaro, vantaggio tangibile, riduzione del rischio. Evita frasi vaghe che annullano l'intenzione; sostituiscile con esempi diretti come Scarica la guida gratuita o Preparati a risparmiare. Il tono conta: friendly ma concreto, e il posizionamento del bottone deve confermare l'azione descritta.

Personalizza come se scrivessi a un amico: il «tu» funziona meglio delle formule impersonali. Prova varianti mirate, per esempio Sì, voglio il 20% subito, Fammi vedere l'offerta o Invia il mio coupon — ognuna parla a un bisogno diverso (risparmio, curiosità, sicurezza). Inserisci numeri e benefici espliciti: i numeri rassicurano e la chiarezza genera fiducia. Breve non significa vago: 3–7 parole sono ideali su mobile, ma meglio poche parole precise che frasi inutili.

Non isolare la CTA: contestualizzala con oggetto e preheader. Se l'email propone una prova gratuita non mettere Compra ora ma Attiva la prova gratis; se è un restock scrivi Prenota ora il tuo pezzo. Sperimenta leve diverse: tempo (Solo oggi), esclusività (Riservato a te), garanzia (Provalo senza rischi). A/B testa micro-varianti e misura CTR + conversion rate: il clic ha valore solo se si trasforma in un risultato concreto.

Prima dell'invio fai questi quattro check rapidi: leggila ad alta voce; chiediti quale promessa mantiene; verifica che la CTA corrisponda al punto della mail; testa almeno due versioni in invii reali. Spesso basta cambiare una parola per raddoppiare i risultati. Smetti di urlare con bottoni generici: sorprendi, rendi utile la scelta e guarda i clic diventare vendite.

05 November 2025