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Email marketing non è morto, lo stai solo facendo male (ecco come farlo esplodere di risultati)

Oggetti irresistibili: formule smart che fanno aprire senza sembrare spam

Il soggetto e il preheader sono la porta d ingresso: se non aprono, non legge nessuno. Abbandona frasi vuote e punti elenco emotivi. Punta su una promessa concreta, un numero che vale e un piccolo elemento di sorpresa. La regola pratica: 3 parole per attirare, 3 per spiegare.

Formula Curiosità: parola enigmatica + beneficio (es. Nuovo trucco per risparmiare 7 minuti). Formula Urgenza soft: scadenza breve ma utile (es. Solo oggi: modello aggiornato). Formula Persona: nome o segmento + vantaggio (es. Per chi usa X: risparmi immediati). Usa sempre una versione abbreviata per mobile e sperimenta emoji quando non sembrano spam.

Per non finire nello spam evita parole esagerate, mai tutto MAI TUTTO mai uso eccessivo di punti esclamativi. Non mettere link multipli nell oggetto, niente maiuscole totali. Controlla il punteggio spam del tuo testo con strumenti e togli trigger come gratis assoluto o offerta shock.

Test rapido: scrivi tre soggetti diversi, manda a due microsegmenti e confronta tassi di apertura in 24 ore. Segmentazione + A/B test = scoperta di combinazioni vincenti. Se un soggetto funziona su desktop ma non su mobile, ottimizza la versione corta e il preheader.

Quando vuoi provare anche la ricaduta sociale delle tue campagne e vedere come reagisce il pubblico, visita sicuro acquistare reali followers per qualche test veloce e dati reali da incrociare con le aperture.

Segmentazione furba: manda meno email e vendi di più

Smettila di sparare newsletter a tappeto: la magia sta nel mandare meno email ma piu rilevanti. Segmentare non e una moda, e la strategia che ti permette di intercettare intenzioni reali e trasformarle in vendite senza stancare i destinatari.

Lavora con microsegmenti definiti da comportamenti concreti: acquisti recenti, aperture frequenti, abbandoni di carrello. Automazioni semplici attivate da trigger valgono molto piu di campagne massive: meno invii, messaggi piu mirati, click che convertono.

Metti il focus su segmenti azionabili e ripetibili, per avere automazioni subito performanti. Prova questa lista iniziale per dare struttura al lavoro:

  • 🆓 Recency: clienti che hanno comprato negli ultimi 90 giorni; offerte mirate per ricomprare.
  • 🚀 Engagement: utenti che aprono o cliccano regolarmente; sperimenta upsell e bundle.
  • 👥 Abbandono: chi ha lasciato un carrello; promemoria con incentivo leggero e scadenza.

Automatizza subject dinamici e usa la personalizzazione basata su comportamento: nome prodotto visto, ultimo acquisto, preferenze. Se vuoi dare una spinta tecnica alla parte growth, dai un occhiata a Instagram servizio di boosting sicuro per ispirarti su come segmentare audience digitali e attivare microcampagne.

Misura tutto: conversion per segmento, ricavo medio per destinatario, riduzione del volume totale. Fai A/B test su frequenza e copy, poi scala i segmenti che rendono. Risultato garantito: invii piu intelligenti, clienti meno infastiditi, fatturato in crescita.

Automazioni che sembrano umane: drip, trigger e timing perfetto

Quando l'automazione suona come un messaggio inviato da un amico e non da un robot, succede la magia: aprono, leggono, cliccano. La differenza non è solo nel linguaggio — è nel contesto, nella sequenza e nel rispetto dell'attenzione. Parti da una mappa di micro-momenti: iscrizione, primo acquisto, abbandono carrello, riattivazione. Ogni stato merita un tono diverso.

Le drip sequence non sono newsletter infinite ma micro-storie costruite a capitoli. Invia un primo messaggio caloroso, poi un follow-up con valore (tutorial, prova gratuita, social proof), e infine un'offerta mirata. Mantieni la lunghezza breve, inserisci un'azione chiara e varia il subject per non sembrare ripetitivo.

I trigger sono le scintille: comportamento sul sito, apertura precedente, click su prodotto. Usa dati reali: chi ha visto la pagina del prodotto X riceve un trigger con immagini dinamiche; chi abbandona il carrello ha una finestra temporale di 1–3 ore per il primo sollecito, poi scala a reminder e prova sociale. Personalizza l'oggetto con un dettaglio concreto per aumentare i click.

Il timing è il sacro graal. Testa finestre diverse (mattina vs sera), sfrutta la frequenza decrescente per non spammare e usa il calm-down per chi non interagisce. La regola pratica: qualità>quantità; meglio meno messaggi perfetti che inbox vuote e unsubscribe in crescita.

Prima di lanciare: A/B testa subject e delay, usa variabili per nome/prodotto, crea fallback per contenuti mancanti e monitora conversioni per ogni step. Se tutto questo ti sembra troppo tecnico, pensa solo a questo: scrivi come una persona, rispondi come se fossi al telefono e lascia che l'automazione faccia il lavoro pesante.

Design che converte anche su mobile: layout veloci, CTA forti, zero frizioni

Parti dal mobile come se fosse l unico schermo che conta: una sola colonna, header essenziale e un preheader che fa capire subito il valore. Usa font di sistema, CSS inline minimal e immagini gia ottimizzate per ridurre il tempo di caricamento. Ogni millisecondo risparmiato aumenta la probabilita che il lettore arrivi al CTA.

La call to action deve essere visibile, comprensibile e comoda per il pollice. Scegli contrasto netto, forma riconoscibile e copy che spiega il beneficio in una o due parole. Metti il primo pulsante sopra la piega e uno secondario coerente piu in basso per chi scorre: niente distrazioni, solo uno scopo per email.

Progetta l area touch: pulsanti grandi almeno 44x44 px, spaziatura sufficiente per evitare tocchi accidentali e label brevi e concrete. Evita liste di link affollate e menu nascosti che richiedono troppi tocchi. Se serve, usa un unico link che apre direttamente la pagina di conversione ottimizzata per mobile.

Aziona la riduzione delle friction: elimina campi inutili, offri azioni one tap quando possibile e precompila informazioni conosciute. Usa deep linking per aprire l app quando migliora la conversione e sfrutta microinterazioni per confermare il clic senza caricare pagine piene di elementi.

Non improvvisare: testa varianti di layout, colori e copy su piu device e misura CTR, conversion rate e tempo medio di interazione. Crea una checklist veloce prima di ogni invio per verificare velocita, leggibilita e CTA funzionanti. Miglioramenti piccoli e sistematici trasformano la tua email in una macchina di conversione mobile.

Lista pulita, ROI più alto: quando cancellare iscritti è la scelta giusta

Cancellare iscritti non è una sconfitta, è manutenzione. Una lista gonfia di contatti inattivi ti costa in deliverability, segmentazione confusa e budget sprecato. Più pulisci, più i tuoi messaggi arrivano, vengono aperti e—sorpresa—convertono. Trattalo come il decluttering digitale che rende la tua email marketing finalmente potente. Non è un crimine buttare via il superfluo: imposta regole automatiche e guarda il ROI salire.

Impara a leggere i numeri: tasso di apertura, click, ricorrenza di apertura negli ultimi 12 mesi, bounce e segnalazioni spam. Se un gruppo non apre né clicca, avvia prima una campagna di re-engagement con subject iper-personalizzati e un'offerta che valga davvero il loro tempo. Spesso si recupera il 5–15% con poche azioni mirate; usa A/B test su subject e preview text per migliorare il risultato.

Stabilisci regole chiare: dopo 12 mesi senza aperture e 6 mesi senza click, oppure dopo ripetuti rimbalzi, sposta il contatto in 'inattivi'. Se dopo la sequenza di re-engagement non risponde, è il momento del 'sunset' — eliminarlo o archiviarlo definitivamente. Questo migliora tassi di apertura, punteggio di reputazione IP e riduce costi per invio.

Procedura pratica: fai backup in CSV o DB, applica tag o suppression list, manda una serie di 3 messaggi con valore crescente (educazione → offerta → ultimo avviso), poi elimina o anonimizza. Se vuoi reinvestire il budget risparmiato per espandere il reach, prova anche canali social mirati: per esempio dai un'occhiata a investire in Twitter boosting per portare traffico di qualità.

Risultato? Lista più piccola ma più affamata: CTR su, tassi di conversione su, reclami giù. Monitora deliverability, tasso di rimbalzo e punteggio di reputazione e ripeti la pulizia ogni trimestre. Pulisci con metodo, automatizza dove puoi e smetti di parlare a chi non ascolta: vedrai l'email marketing finalmente esplodere.

Aleksandr Dolgopolov, 09 November 2025