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Email marketing non è morto lo stai solo facendo male (ecco la cura definitiva)

Oggetti irresistibili: 10 idee per far scattare il clic senza sembrare disperato

Il vero potere di un oggetto sta nel trasformare uno scroll distratto in un clic deciso. Non serve urlare o spammare emoji: serve una promessa chiara, un piccolo vantaggio immediato e una voce autentica. Qui non trovi magie, ma idee pratiche per scrivere oggetti che intrigano senza sembrare disperati. Pensa alloggetto come a un micro-spot: 3 secondi per conquistare attenzione e dare motivo a qualcuno di aprire.

Curiosità: Fai nascere una domanda che il lettore vuole risolvere ora; Urgenza morbida: un tempo limitato ma onesto; Numero specifico: 3 trucchi per X o 7 minuti per Y; Beneficio chiaro: risparmia tempo oggi; Scarsità sociale: posti rimasti o posti riservati; Personalizzazione: usa un dettaglio noto al segmento; Prova sociale: appena testimoniato da altri clienti; Domanda coinvolgente: chiedi qualcosa a cui rispondere con un clic; Offerta esclusiva: accesso anticipato o bonus nascosto; Micro-controversia: sfida una convinzione comune per risvegliare curiosita.

Non improvvisare: testa due varianti per volta, misura tasso di apertura e soprattutto il tasso di click. Scegli sempre un mittente riconoscibile, sfrutta il preview text come estensione delloggetto e mantieni la lunghezza intorno a 30-50 caratteri quando possibile. Evita promesse vaghe e termini esagerati che suonano spam, e segmenta per interesse per aumentare la rilevanza.

Prendi queste idee, sperimenta una alla volta e raccogli dati per 7-10 giorni. Piccoli esperimenti portano a grandi miglioramenti: qualche parola diversa, un numero, un nome nel campo mittente possono cambiare tutto. Fai diventare ogni oggetto un test intelligente e vedrai la percentuale di aperture risalire senza urlare.

Segmentazione smart: parla a nicchie, non a folle (e guarda i tassi salire)

Non serve essere maghi per capire che inviare la stessa email a tutti è il modo più rapido per seppellire l'engagement. Segmentazione smart significa parlare a nicchie precise: chi compra ogni mese, chi apre solo al mattino, chi clicca sempre sui link video. Quando mandi messaggi che risuonano, i tassi non sono più numeri freddi ma segnali che salgono.

Parti da tre muscoli: dati demografici, comportamento e recency. Crea micro-segmenti (es. "clienti inattivi da 60 giorni + interessi X") e scrivi subject che sembrano messaggi personali. Usa trigger basati su azioni — carrello abbandonato, apertura ripetuta, visualizzazioni prodotto — e misura ogni variazione: anche un +5% di open può trasformarsi in fatturato reale.

Se hai una newsletter o vuoi sperimentare vari segmenti senza paura, prova ad aumentare un pubblico target dove testare subject e copy. Una risorsa pratica per scalare velocemente il bacino test è ordinare Substack boosting, così puoi ottenere numeri rapidi e capire quali nicchie rispondono davvero prima di spingere campagne su tutta la lista.

Infine, non dimenticare A/B test, timing e personalizzazione a livello di frase: un token col nome, un dettaglio sul prodotto, una CTA che parli il linguaggio del segmento. Con micro-targeting, pazienza e dati, l'email torna potente e i tassi salgono — parola di marketer che ama i numeri e odia lo spam.

Copy che converte: come scrivere email che si leggono in 8 secondi

La prima battaglia si vince prima ancora che il lettore apra la email: con un oggetto chiaro, breve e promettente. Pensa a chi scorre la posta come a un commesso distratto: devi attirare l attenzione in un lampo, non spiegare tutta la storia. Oggetto + preview devono lavorare insieme.

Regola fondamentale per il corpo: una sola idea, tre frasi al massimo. Apri con un beneficio concreto, mostra prova breve e chiudi con una chiamata all azione netta. Frasi brevi, verbi al presente e zero gergo tecnico: la comprensione rapida genera fiducia e clic.

Ecco un piccolo schema pratico che funziona in 8 secondi: 1. Apertura: 1 frase che cattura; 2. Valore: 1 frase con risultato o numero; 3. CTA: 1 frase con azione precisa. Trasforma ogni riga in una micro promessa. Se non puoi farlo in tre frasi, spine off in un link.

Usa parole concrete e misura il rumore: numeri, percentuali, tempo risparmiato e nomi propri funzionano come scorciatoie cognitive. Personalizza il primo nome solo se serve davvero; spesso piu utile e rilevante mostrare un vantaggio specifico per il segmento.

Infine, testa sempre oggetto e preview come coppia. Invia versioni A/B e conta aperture reali, poi migliora. Piccoli aggiustamenti sul copy fanno la differenza quando il tempo di attenzione è di 8 secondi: sfruttali con creativita e metodo.

Automazioni che vendono: flussi essenziali che lavorano 24/7

Le automazioni non sono un sostituto della creatività: sono il carburante che trasforma messaggi in vendite mentre dormi. Inizia mappando il viaggio del cliente e individua i punti di conversione ad alto impatto. Focalizzati su intenti chiari (nuovo iscritto, abbandono carrello, cliente recente) e costruisci micro-sequenze corte, pertinenti e personalizzate.

Coltiva quattro flussi essenziali: una serie di benvenuto che converte curiosi in primi acquirenti; il promemoria per il carrello abbandonato con offerta a tempo; la sequenza post-acquisto per upsell e recensioni; la riattivazione per chi è freddo da 90 giorni. Se vuoi accelerare la prova sociale, prova aumenta followers su Instagram, ma non sostituire la strategia con numeri: combina i follower alla leva giusta, come messaggi personalizzati e social proof credibile.

Tempi e trigger vincono: invia il primo messaggio di benvenuto entro 10 minuti e un follow up dopo 48 ore; per i carrelli manda reminder a 1 ora, 24 ore e 72 ore con escalation di valore (sconto piccolo, prova sociale, urgenza). Misura aperture, CTR e soprattutto Revenue per Email. Testa soggetti diversi, usa immagini dinamiche del prodotto e inserisci sempre una call chiara: la semplicità vende.

Non serve un ecosistema complicato: 2‑3 automazioni ben fatte possono raddoppiare il fatturato. Parti piccolo, guarda i numeri ogni settimana e raffina gli step che portano soldi. Prendi questa come una sfida pratica: imposta due flussi entro 7 giorni e lascia che il funnel lavori mentre ti prendi un caffè — il marketing intelligente è pigro ma profittevole.

Le metriche che contano: smetti di fissare l’open rate, punta su ricavi e retention

Se continui a misurare il successo delle newsletter solo dagli open rate, stai guardando la scala mentre il negozio brucia. L'open rate è rumore: client che aprono automaticamente o utenti curiosi non significano incasso. Concentrati su ciò che riempie il conto.

Le metriche che davvero guidano decisioni operative sono legate al profitto e alla fidelizzazione: ricavo per destinatario, conversion rate delle campagne, tasso di retention e CLTV. Aggiungi cohort analysis e attribution per capire quale mail genera vendite ripetute, non solo click occasionale.

Usa questi tre indicatori come bussola:

  • 🆓 Ricavo per destinatario: il valore medio che ogni invio produce, il tuo vero KPI economico.
  • 🔥 Retention: misura chi torna: più retention = meno spesa per acquisizione futura.
  • 🚀 Conversione: azioni effettive (acquisto, iscrizione): migliora CTA, offerte e flow per alzarla.

Metti in pratica: traccia con UTM e server-side tracking, segmenta per comportamento, testa offerte che aumentano ARPU e non solo CTR. Automatizza follow-up per carrelli abbandonati e riattivazione; così trasformi open in ricavo. Se vuoi accelerare i test di audience e iterare più veloce, prova comprare 1000 Telegram followers per ottenere dati più rapidi senza svendere la marca.

Aleksandr Dolgopolov, 11 November 2025