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Email Marketing non è morto — sei tu che lo stai facendo male

Segmenta o vieni ignorato: manda messaggi che sembrano scritti per uno, non per tutti

Se mandi a tutti la stessa email sembri il tipo che parla al bar con il megafono: rumore, nessuna conversazione. La vera magia sta nel far sentire ogni destinatario come se avessi scritto per lui. Segmentare non è complicato: è strategia, empatia e un pizzico di pigrizia intelligente per non sprecare tempo e reputazione.

Inizia con pochi segmenti intelligenti: nuovi iscritti, clienti inattivi e acquirenti recenti. Non serve la tag cloud perfetta, serve quello che ti fa differenziare l’offerta e il tono. Usa dati comportamentali, storico acquisti e preferenze dichiarate: anche tre regole semplici valgono più di cento tag inutilizzati.

Quando scrivi, pensa a una sola persona per messaggio. Ogni riga delloggetto deve promettere valore specifico, non generico. Inserisci elementi dinamici che contano davvero: nome, prodotto visto, sconto legato a un comportamento concreto. Evita la personalizzazione finta tipo "Ciao {Nome}, offerte per te" senza che lofferta abbia senso per il destinatario.

Automatizza trigger che parlano quando serve: abbandono carrello, completamento obiettivo, riattivazione. Test A/B su oggetti e CTA, misura tassi di apertura, clic e conversione per segmento. Se un gruppo reagisce male, cambia frequenza o creatività prima di buttare via tutti i contatti; spesso è il timing che uccide linteresse, non il contenuto.

Se vuoi vedere come funziona la crescita mirata su canali affini alla tua community prova questo servizio: Instagram servizio di boosting sicuro. Piccoli test, messaggi che sembrano personali e il tuo tasso di ignorati calerà come neve al sole.

Oggetti che fanno clic: prometti valore in 7 parole (o meno)

Il segreto non è inventare l'oggetto più brillante della galassia: è promettere un valore concreto in meno di sette parole. Su mobile l'oggetto viene tagliato, nella casella postale competi con notifiche e cattive abitudini: se non dici subito cosa ci guadagna chi apre, non apriranno. Parti sempre da un verbo e da un vantaggio reale — niente filler, niente gergo.

Qualche formula pratica per aprirsi un varco tra mille email:

  • 🆓 Beneficio: Risparmia 20% sul prossimo ordine
  • 🚀 Risultato: Vendi 3 volte di più questo mese
  • 🔥 Soluzione: Risolvi l'errore X in 5 minuti

Regole rapide: usa numeri e verbi, personalizza quando ha senso, evita il clickbait e assicurati che il preheader completi la promessa. Non è magia: costruisci 2 varianti e testa A/B, misura open rate e CTR, poi scala la versione vincente. In pratica, scrivi l'oggetto così: (1) verbo + (2) vantaggio concreto + (3) elemento di scarsità o tempo solo se è veritiero. Vuoi aprire più inbox? Prometti valore. Mantieni la promessa.

Design che vende: una CTA chiara batte dieci immagini

Immagini belle non equivalgono a conversioni: vendere via email richiede un percorso mentale chiaro per il lettore, non una galleria fotografica. Se apri una mail e il cervello del destinatario non capisce subito cosa fare, il click non arriva. La regola d oro e semplice: un solo obiettivo visibile, reso irresistibile da contrasto, microcopy e promesse concrete.

Progetta la pagina della mail come se fosse un cartello stradale: contrasto per la CTA, gerarchia per la proposta di valore, spazio bianco per guidare lo sguardo. Usa un verbo d azione al centro, elimina distrazioni e dai alla CTA una ragione immediata per cliccare — risparmiare tempo, ottenere qualcosa di gratuito, o risolvere un problema preciso. Piccoli aggiustamenti di colore e testo spesso incrementano le aperture e i click piu di dieci immagini messe insieme.

  • 🚀 Chiarezza: Un verbo, una promessa; addio comandi vaghi.
  • 🔥 Priorita: Metti la CTA sopra la piega e rendila visibile anche a occhi frettolosi.
  • 👍 Prova: Test A/B su modulo, testo e colore per scoprire cosa converte davvero.

Passa all azione: scegli una email, elimina tutto cio che non porta al click e sostituisci la prima immagine con una CTA forte. Scrivi tre varianti di microcopy per il bottone, testa per una settimana e misura CTR e conversioni. Spesso basta un verbo piu concreto o un beneficio esplicito per trasformare campagne piatte in vendite reali.

Automazioni che lavorano per te: benvenuto, carrello, riattivazione

Non serve essere un mago per fare in modo che le email lavorino mentre tu bevi il caffe. Le automazioni sono i tuoi collaboratori instancabili: salutano il nuovo iscritto, riportano a casa il carrello abbandonato e provano a riaccendere chi ti aveva dimenticato. Funzionano se le costruisci con logica, personalizzazione e un pizzico di creativita.

Benvenuto: il primo flusso e quello che decide se il destinatario rimane o scappa. Invia una mail immediata con valore reale, poi una secondo messaggio dopo 48 ore con social proof e un terzo dopo una settimana con una proposta specifica. Sii utile prima di chiedere. Ogni mail deve avere una call to action chiara e un frammento personalizzato che ricordi il motivo per cui la persona si e iscritta.

Carrello abbandonato: tempo e contesto fanno la differenza. Primo promemoria entro un ora, secondo entro 24 ore con immagini del prodotto e recensioni, terzo entro 3 giorni con scadenza o piccolo incentivo. Usa il dinamismo: mostra il prodotto lasciato, suggerisci alternative complementari e inserisci un conto alla rovescia quando c e urgenza.

Riattivazione: spegni l indifferenza con curiosita. Segmenta chi non apre da mesi e prova prima un oggetto intrigante, poi un sondaggio rapido sul perche, infine un offerta personalizzata. Spesso bastano due messaggi ben scritti per capire se rilanciare o togliere dalla lista e preservare la deliverability.

Misura tutto: tassi di apertura, click, conversione per flusso e revenue attribuita. Testa oggetti, tempistiche e contenuti A/B e pulisci la lista come se fosse un giardino. Con flussi pensati e curati, l email diventa una macchina da conversione, non un costoso cimitero di messaggi.

Addio vanity metrics: ottimizza per ricavi, reply e conversioni

Il numero di aperture non paga il conto: il tuo obiettivo non è collezionare statistiche belle da mostrarsi davanti al team, ma mettere soldi nel cassetto. Per farlo serve cambiare metrica, orientandosi su ricavi attribuiti, risposte reali e conversioni che generano valore nel tempo.

Misura il ricavo per email. Somma le vendite attribuite alla campagna e dividile per le email inviate o consegnate: otterrai un KPI monetario chiaro e comparabile. Simula l'impatto di un A/B test usando prezzo medio ordine e tasso di conversione prima di spendere in grandi invii.

Valorizza le reply: scrivi come se stessi parlando, usa un reply-to che leggi davvero e poni domande semplici. Le risposte aprono vendite, feedback utili e opportunità di qualificare lead senza filtri. Traccia numero e qualità delle risposte come metrica primaria, non secondaria.

Differenzia micro e macro conversioni e assegna loro un valore. Iscrizioni, click e acquisti finali hanno pesi diversi: attribuisci valore e ottimizza i flussi che alimentano il fatturato ricorrente, non il singolo click impulsivo.

Tre mosse pratiche per partire oggi: definisci il valore monetario di una conversione, rimappa gli eventi per includere le reply come conversioni significative, testa una campagna ottimizzata per ricavo. Cambia le metriche e cambierai i risultati: lavora per soldi e relazioni, non per vanity.

01 November 2025