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Email marketing non è morto è il tuo approccio che dorme (ecco come svegliarlo)

Subject line acchiappaclick: 7 formule da copiare subito

Le subject line non sono un optional: sono la prima battuta di dialogo con il tuo lettore. Se sbagli l apertura perdi la partita prima di iniziare, anche se il contenuto interno spacca. Qui troverai formule pronte da copiare e adattare, non teorie. L idea e semplice: rendi chiaro il valore, stuzzica la curiosita e crea motivo per cliccare — in poche parole, sveglia il tuo approccio.

Sette formule rapide che funzionano in mille settori: "Domanda diretta" — es. "Hai 2 minuti per una novita?"; "Lista numerata" — es. "3 trucchetti per aumentare open rate"; "Urgenza soft" — es. "Scade oggi: bonus per i primi 50"; "Curiosita pura" — es. "Non crederai al risultato di questo test"; "Beneficio immediato" — es. "Risparmia 10 minuti al giorno con questo metodo"; "Social proof" — es. "8.300 marketer lo usano gia"; "Sorpresa gratuita" — es. "Un regalo dentro, solo per te". Prendi queste basi e riformula con il tuo tono.

  • 🆓 Curiosita: usa una domanda o una promessa che non sveli tutto; lascia un buco che il click riempie.
  • 🚀 Beneficio: metti il risultato in cima, fai percepire il guadagno in una frase.
  • 🔥 Scarsita: un limite temporale o quantitativo fa accelerare le decisioni.

Prime regole pratiche: mantieni sotto 50 caratteri quando possibile, metti il verbo all inizio, prova con e senza emoji, personalizza almeno per segmento e testa in A/B per 3 giorni. Copia le formule, adattale al tuo pubblico e misura. Piccoli cambi portano grandi differenze nelle aperture.

Contenuti che vendono senza urlare: valore prima, promo dopo

Smetti di urlare offerte: parla come una persona curiosa, non come un cartellone pubblicitario. Quando regali una prospettiva utile — un trucco pratico, un'idea che risolve un piccolo dolore o una storia che comunica identità — il lettore ti ascolta volentieri e, a un certo punto, decide di fidarsi. La fiducia è la valuta, non lo sconto; costruiscila con micro-valore ripetuto invece che con megasconti sporadici.

Applica una formula semplice ogni volta che componi una mail: insegna, prova sociale, micro-impegno. Insegna qualcosa che si applica subito; mostra una testimonianza o un dato concreto; chiedi un piccolo passo (cliccare per leggere, rispondere con un'emoticon, scaricare un checklist). Le promo arrivano solo dopo che il destinatario ha già ottenuto qualcosa di tangibile.

Format veloci da usare nel flusso:

  • 🆓 Regalo: mini-guide o checklist che si leggono in 2 minuti e risolvono un problema preciso.
  • 🚀 Metodo: uno snippet pratico con risultati misurabili che il lettore può replicare subito.
  • 🔥 Esempio: caso reale condensato in 3 bullet che dimostra che il tuo prodotto funziona davvero.

Misura e migliora: invia varianti con soggetti diversi, controlla open rate e micro-conversioni e scala ciò che genera micro-impegni. Ricorda che il messaggio che vende senza urlare è spesso più corto, più utile e più onesto. Se vuoi, prova oggi stesso a trasformare la tua prossima promo in una lezione: vedrai che l'apertura arriverà da sola.

Segmentazione che fa la differenza: smetti di parlare a tutti

Non serve sparare la stessa newsletter a tutta la lista e sperare nella magia: la magia è la rilevanza. Segmentare significa mandare il messaggio giusto alla persona giusta al momento giusto, e sì, aumenta aperture, click e vendite senza spendere un euro in ads. Pensa a segmenti come microfeste private: inviti diversi per invitati diversi, e nessuno si sente ignorato o annoiato.

Inizia semplice: crea tre segmenti di base — nuovi iscritti, clienti recenti, inattivi — e poi aggiungi comportamento (aperture, clic, pagine visitate) e fonte di iscrizione. Usa tag automatici e trigger: se qualcuno clicca su un prodotto, inseriscilo in un percorso dedicato con email a sequenza. Personalizza l'oggetto e il preview text in base al segmento: non è magia, è tecnologia ben usata.

Non fermarti alle regole statiche: prova micro-test. Invia due varianti a piccoli sottogruppi e guarda le conversioni, non solo l'open rate. Sperimenta frequenza e formato — video, offerte flash, guide — per capire cosa spinge ogni segmento. Mantieni i blocchi dinamici nel corpo dell'email per mostrare prodotti diversi a diversi segmenti senza creare mille template.

Checklist rapida: 1) definisci 3 segmenti iniziali; 2) imposta tag e trigger; 3) crea 2 varianti per A/B; 4) misura conversioni e pulisci la lista. In una settimana puoi trasformare la casella da rumorosa a utile. Se vuoi risultati veloci, pensa piccolo, invia mirato e migliora ogni ciclo: la tua audience ti ringrazierà con click (e revenue).

Automazioni che lavorano mentre dormi: welcome, nurture e carrelli recuperati

Automazioni davvero intelligenti trasformano nuovi contatti in clienti senza che tu debba premere play ogni mattina. Parti con una welcome che non suona da brochure: si tratta di instaurare fiducia e mettere subito in fila un piccolo impegno da parte del lettore, non di raccontare tutta la tua vita aziendale.

La sequenza ideale di benvenuto? Email 1 entro 10 minuti con un beneficio chiaro (es. guida gratuita o sconto d'ingresso), Email 2 a 48 ore con una storia breve sul perché il tuo prodotto funziona e Email 3 a 7 giorni con social proof e CTA per un micro acquisto. Suggerimento pratico: usa un soggetto diretto e personale come “Benvenuto — ecco come iniziare in 2 minuti”.

Per il nurture pensa a micro-conversioni: separa iscritti per interesse, invia contenuti a tema e misura aperture e click per spostare automaticamente chi interagisce nel funnel successivo. Automatizza test A/B di contenuti e premi chi risponde con offerte mirate. Un flusso basato su comportamento scala meglio di uno basato solo sul calendariario.

Recupero carrelli: tre email con tempi fissati (30 minuti, 24 ore, 72 ore) funzionano ancora. Primo messaggio: promemoria e immagini dinamiche del prodotto; secondo: social proof e recensioni; terzo: incentivo limitato e senso di urgenza. Se vuoi esplorare servizi di supporto alla crescita per le tue campagne prova organico Substack campagna. Misura tassi di recupero, CTR e valore medio dell ordine per ottimizzare ogni step.

Numeri senza fuffa: deliverability, tassi e test A/B che contano davvero

Se senti parlare di open rate come fosse magia nera, fermati: i numeri sono l'unica pozione che funziona. Non conta quanti iscritti hai se metà non apre mai, e ancora meno se finiscono in spam. La deliverability è il respiro della tua campagna: senza quello, anche la migliore copy resta silenziosa. Prima di investire in creatività, misura la percentuale che arriva in inbox con una seed list e verifica le spam traps.

Quali metriche guardare davvero? Punta alla deliverability sopra il 90–95% come benchmark, open rate tra 15–30% a seconda del settore, CTR 2–8% e tassi di reclamo sotto lo 0,1%. Se sei lontano da questi numeri, è ora di fare pulizia: segmentazione per comportamento, ripulire i bounce e lanciare campagne di re‑engagement prima di eliminare definitamente i contatti inattivi.

Gli A/B test funzionano solo se li fai bene. Testa una sola variabile per invio (oggetto, preheader, orario, from), definisci l'ipotesi, scegli campioni statisticamente significativi (almeno qualche centinaio per variante quando possibile) e aspetta risultati stabili prima di decretare il vincitore. Controlla sempre l'impatto sul CTR e sulle conversioni, non solo sull'open rate.

Nel concreto: attiva SPF/DKIM/DMARC, riscalda gli IP gradualmente, monitora inbox placement e mantiene la lista pulita. Tratta la tua strategia come un laboratorio: misura, testa, elimina il rumore e amplifica quello che funziona. Con numeri solidi e test strutturati, l'email smette di dormire e torna a fare quello che sa fare meglio: convertire.

Aleksandr Dolgopolov, 01 December 2025