Se usi Taboola e Outbrain capisci in fretta la magia: non sono interruzioni rumorose ma raccomandazioni che si mimetizzano con la lettura. Qui la regola d'oro è "contenuto prima di tutto": titoli che suscitano curiosit\u00e0, immagini native che sembrano parte del sito e landing page che mantengono la promessa. Il risultato? Minore fatica dell'utente e conversioni più scalabili senza urlare nello stesso feed di sempre.
Primo passo pratico: testa 5 varianti di titolo e 3 di thumbnail per trovare la combinazione curiosity+relevance. Usa copy che promette valore (case study, checklist, walkthrough) invece di CTA aggressive. Integra micro-conversioni (tempo sulla pagina, scroll depth) prima di ottimizzare per lead o vendita: ti permettono di capire il funnel senza svuotare il budget. E non dimenticare la pagina di destinazione: deve sembrare naturale rispetto alla fonte che l'ha portata l\u00ec.
Strategia di budget: partenza ampia e taglio rapido. Lancia campagne broad per scoprire placement performanti, poi scala spostando budget verso siti e widget che consegnano CPA bassi e sessioni lunghe. Sfrutta retargeting e segmenti lookalike per portare prospect caldi, e applica dayparting quando vedi picchi di engagement. Misura con CPC/CPA ma aggiungi view-through e assist conversion per capire l'incrementalità vera.
Infine, processo operativo: escludi le sorgenti tossiche, aggiorna creative ogni 10-14 giorni e automatizza il bid sulle placement top. Con piccoli esperimenti continui, Taboola e Outbrain possono diventare il carburante che alza il ROAS senza stancare l'audience — prova con un test pilot da budget contenuto e guarda i numeri parlare.
Nel mondo del retail media la leva principale e la performance: quando un utente cerca un prodotto su Amazon o scorre offerte su Walmart stai intercettando intenzioni di acquisto concrete. Queste piattaforme combinano dati di prima parte, posizionamenti nativi e metriche legate al carrello, trasformando ogni impression in una potenziale entrata reale invece che in un numero astratto.
Il risultato sul ROAS arriva per due ragioni: targeting basato sul comportamento di acquisto e misurazione chiusa che collega spend alle vendite SKU per SKU. Posizionamenti come search, product detail e slot nelle pagine categoria permettono creativi contestuali e offerte dinamiche, mentre i report di matchback mostrano esattamente quali ASIN o SKU stanno restituendo margine.
Azioni immediate e pratiche: pulisci e arricchisci il feed prodotto, struttura campagne per bucket di margine, usa campagne automatiche per scoprire query vincenti poi passa a set manuali ottimizzati. Sperimenta con promozioni sincronizzate, escludi keyword a basso rendimento e imposta test incrementali su gruppi di utenti per misurare reale lift di vendita. Automatizza regole di offerta sui winner e valuta il ROAS a livello di SKU, non solo di campagna.
In breve, pensalo come un laboratorio: costruisci playbook per ogni retailer, scala cio che funziona e aggiorna creative e prezzi in tempo reale. Non e magia, e data e velocita operativa. Più carrelli pieni e meno impression sprecate significa ROAS che sale, rapidamente e con numeri verificabili.
LinkedIn non è solo per il profilo professionale: è un'autostrada per lead B2B con intenti reali. Nel contesto di vendite a ciclo medio-lungo, dove ogni contatto può portare contratti ricorrenti, conviene spostare parte del budget su campagne che privilegiano la qualità rispetto ai numeri vuoti. Qui l'obiettivo non è accumulare vanity metrics ma costruire pipeline che il commerciale possa lavorare subito.
Fai targeting chirurgico: combina Matched Audiences per account-based marketing con filtri per ruolo decisionale, seniority, settore e dimensione aziendale. Aggiungi exclusion list per evitare i profili junior e sfrutta il retargeting sui visitatori della pagina aziendale o degli eventi. Le creatività devono parlare del problema specifico che risolvi, con case study e proof point che allineano marketing e vendita.
Setup tecnico che converte: usa LinkedIn Lead Gen Forms collegati al CRM e sincronizza i lead via webhook per onboarding immediato. Traccia conversioni reali con eventi lato server, usa UTM e lead scoring per separare interesse da intenti concreti. Testa diversi objective (Lead Gen vs Website Conversions), varia CTA e lunghezza del modulo: spesso meno campi + pre-fill aumenta la qualità dei contatti validi.
Aspettati CPL più alti rispetto a Meta, ma misura CAC e LTV: spesso il ROAS migliora quando i lead sono commerciabili. Parti con test su budget ridotti (10–20%), scala le creative vincenti, usa A/B continuo e imposta SLA chiari tra Marketing e Sales. Con feed di dati puliti e ottimizzazione iterativa, LinkedIn diventa il canale B2B che trasforma interesse in fatturato, non solo click.
Video e audio non sono solo intrattenimento: sono leve pratiche per spingere il ROAS lontano dal binomio Meta–Google. Formati nativi e contesti immersivi trasformano la reach in consideration se sai come combinare hook creativi, call to action chiare e metriche che misurano l impatto reale.
Su TikTok punta su prime 3 secondi potenti: apri con un problema, mostra la soluzione e chiudi con prova sociale. Usa sound-on, user generated content e A/B test brevi su copy e thumbnail. Misura view-through conversions e custom events per collegare awareness e vendite concrete.
Twitch funziona diversamente: atmosfera live, fiducia degli streamer e chat attiva creano intenti di acquisto più profondi. Sponsorship, snapshot overlay e clip pre-roll funzionano meglio con KPI di engagement e session duration. Per chi vuole sperimentare rapidamente il boosting e gestire pannelli social prova TT azienda di marketing come punto di partenza per scalare con controllo.
Spotify e podcast permettono un contatto ripetuto in modalità audio: spot brevi, branded playlists e host-read endorsement danno sapore umano alla comunicazione. Abbina creative audio a landing con tracking UTM e codici promozionali per ottenere dati puliti su lift e conversioni offline.
Infine, orchestra tutto con test di incrementality e audience stitching: retargeting a breve termine, frequency cap intelligenti e dati first-party server-to-server. Parti in piccolo, misura il lift e scala solo i formati che migliorano il ROAS: la creatività è la leva, la misurazione è il volante.
Se vuoi catturare la domanda quando e dove conta davvero, Microsoft Ads e Apple Search Ads sono strumenti affilati che spesso restano sottoutilizzati. Microsoft porta audience desktop e professionisti che tendono a convertire a CPC piu bassi; Apple Search Ads intercetta l intenzione pura nella pagina di ricerca dell App Store, cioe utenti pronti a installare o acquistare. Usali insieme per coprire funnel diversi ma complementari.
Microsoft Ads: importa le campagne da Google per risparmiare tempo, poi sfrutta il targeting per profili LinkedIn, gli in-market audiences e le estensioni di sitelink. Attiva Dynamic Search Ads per catturare query long tail e sposta parte del budget su rete di ricerca e native placements per testare CPC piu bassi. Misura le conversioni in modo chiaro e bidinea per valore.
Apple Search Ads: struttura campagna per tipo di corrispondenza, usa Search Match per scoprire keyword performanti e poi capitalizza con CPT piu aggressivi sulle keyword che guidano installazioni paganti. Testa Creative Sets per screenshot e video preview, segmenta per device e localita, e ottimizza in base al tasso di conversione in App Store piu che al click.
Non servono grandi rivoluzioni: piccoli spostamenti di budget e creativita nell ottimizzazione possono migliorare il ROAS senza scalare solo su Meta e Google. Se vuoi esplorare soluzioni di supporto operativo, prova affidabile Instagram marketing per vedere come integrare canali alternativi nel piano media.
Aleksandr Dolgopolov, 22 December 2025