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Gli errori clamorosi che i brand fanno ancora sui social (sì, ancora!) ecco come smettere subito

Post senza personalità: quando il feed sembra il catalogo di un concorrente

Il feed perfetto per il catalogo del concorrente esiste: molti brand postano foto belle ma senza voce. Il risultato? Scorrimento freddo, like occasionali e zero riconoscibilita. Avere un look coordinato non basta se ogni post potrebbe appartenere a cento pagine simili. La personalita non si compra, si costruisce con scelta e coerenza.

Per staccarsi dalla massa servono mosse semplici e ripetibili. Ecco tre micro-azioni da applicare subito:

  • 🚀 Voce: scegli 3 aggettivi che descrivono il tono e mantienili in ogni caption
  • 💁 Valore: ogni post deve insegnare, intrattenere o risolvere un problema per il pubblico
  • 🔥 Varietà: alterna formato, angolazione e call to action per evitare monotonia

Prova una routine operativa: definisci tonalita in 10 minuti, sforna 5 template grafici e pubblica per 30 giorni con micro test settimanali. Se vuoi accelerare il test di reach, prova Twitter boost autentico per vedere come cambia la portata su target reali. Misura impression, salvataggi e tempo medio di visualizzazione.

Alla fine del mese confronta i numeri: basta un piccolo spostamento verso autenticita per ottenere piu attenzione e meno confusione. Il feed che parla come il brand conquista, quello che sembra un catalogo convince solo il reparto acquisti.

Tono di voce ballerino: da simpatico a robot in tre post

Quello del tono ballerino capita quando la strategia social non ha un timone: un post fa ridere, il successivo suona burocratico e il terzo sembra scritto da un bot. Il pubblico, che prima rideva con te, trova incoerente la voce e smette di fidarsi. Il risultato non e solo estetico: diminuiscono le reazioni, calano le condivisioni e la community non si sente rappresentata.

Perche succede? Perche ogni contenuto viene pensato in isolamento: copy creato all ultimo, richieste diverse dai vari reparti, e nessuna regola chiara sul linguaggio. Questo crea scatti tonali che confondono anche il pubblico fedele. Una voce instabile e dispersa trasforma un brand riconoscibile in un insieme di voci diverse, e la memoria di marca si perde.

La soluzione non e complicata: definisci 3 pilastri della voce (personalita, registro, ritmo) e traduci ciascuno in esempi concreti. Esempio: personalita = empatica e ironica; registro = linguaggio semplice, poche tecnicalita; ritmo = frasi brevi per post, paragrafi piu lunghi per blog. Crea una mini lista di parole consentite e vietate, un set di emoji ufficiali e template per risposte ai commenti. Trasforma tutto in un breve brief che segue ogni post.

Per implementare, applica tre regole rapide: 1) ogni contenuto passa da un controllo voce prima della pubblicazione, 2) mantieni una libreria di microcopy approvata per messaggi ricorrenti, 3) sperimenta A/B su microformati per vedere cosa funziona. Assegna un responsabile della voce che dica si o no, non forse, e ricorda: coerenza non e noia, e la base per essere memorabili.

Metriche vanitose vs. risultati reali: smettila di inseguire like

Ti senti ancora schiavo del numero di like? Non sei il solo: troppe aziende confondono il consenso visivo con valore reale. I like danno soddisfazione immediata, non fatturato. Prima azione concreta: definisci il comportamento che vuoi alimentare — click sul link, iscrizioni alla newsletter, acquisti — e misura quello, non il conteggio come trofeo vuoto.

Se vuoi una spinta controllata per testare la prova sociale, puoi ottenere subito Instagram likes come esperimento. Imposta una ipotesi chiara e un periodo definito: per esempio aumentare le impression su un post promozionale per misurare se cresce il CTR verso la landing e, soprattutto, le conversioni.

Quali metriche contare allora? Conversion rate end-to-end, costo per acquisizione, valore medio d'ordine, tasso di retention a 7/30/90 giorni e percentuale di utenti che completano il funnel sono quelle che trasformano dati in decisioni. Integra heatmap, session replay e sondaggi post-acquisto per capire i motivi reali degli abbandoni e ottimizzare la user journey.

Regola pratica: stabilisci 1–2 KPI orientati al business per ogni campagna e verifica con test A/B o multivariati. Se i like salgono ma il costo per lead resta alto, ferma la corsa e ripensa creatività e targeting. Imponiti 90 giorni di misurazioni: meno vanità sui numeri, più crescita sostenibile.

Reel ovunque, strategia da nessuna parte: contenuti che intrattengono ma non convertono

La febbre del Reel ha contagiato tutti: produzione compulsiva, suoni virali e balli riciclati. Il paradosso? Tra like e condivisioni si perde la bussola, i numeri di vanità non trasformano follower in clienti paganti.

Parti dall obiettivo: definisci cosa vuoi ottenere davvero — awareness, lead qualificati o vendite — e scegli KPI che parlano di revenue come CPL o conversion rate. Senza target chiaro ogni pubblicazione resta rumore nel feed.

Segmenta i contenuti per fase del funnel: top per emozionare, middle per spiegare valore con mini case study o demo, bottom per offrire prova sociale e incentivo all acquisto. Hook forti nei primi 3 secondi e CTA esplicite sono non negoziabili.

Non basta ripetere il format virale, testa lunghezze diverse, miniature efficaci e caption orientate all azione. Usa sticker interattivi per raccogliere segnali di interesse e rimandi mirati alla landing. Se vuoi supporto tecnico e campagne, visita il nostro servizio SMM per soluzioni pronte all uso.

Misura retention, click e microconversioni come salvataggi, messaggi o click su shop. Imposta UTM e collegamenti con analytics per capire quali Reel spingono davvero il traffico utile, poi scala quello che converte.

Smettila di confondere trend con strategia: poche ipotesi chiare, test rapidi e iterazione costante valgono piu produzione a vuoto. Inizia con tre esperimenti settimanali e ottimizza secondo i dati, non secondo il rumore.

Zero community management: risposte lente, fiducia persa

Rispondere con giorni di distanza a un messaggio significa regalare fiducia al competitor: direct message, commento pubblico o recensione, lo stesso effetto. Il silenzio trasforma curiosi in scettici e clienti potenziali in numeri che non torneranno. Una community affamata di attenzione non perdona l indifferenza.

La lentezza non e solo fastidio: e una perdita misurabile di lead, carrelli abbandonati, segnalazioni pubbliche e bad buzz che si amplifica. I brand che pensano di cavarsela con risposte generate a caso o con bot senza supervisione si trovano presto sommersi da escalation manuali molto piu costose.

  • 🐢 Tempo: imposta SLA chiari per ogni canale e misura i gap
  • 💁 Presenza: crea risposte modulari ma personalizzabili per mantenere tono umano
  • 🚀 Escalation: definisci un percorso rapido per i casi critici con responsabili designati

Metti in pratica subito: traccia tempo medio di risposta, tasso di risoluzione e CSAT; assegna un owner per turno; automatizza la prima triage ma passa a operatore reale quando serve. Piccoli test settimanali e report semplici fanno piu miracoli di una grande strategia teorica. La fiducia si costruisce rispondendo, non facendo finta che il problema sparisca.

Aleksandr Dolgopolov, 21 November 2025