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Le landing page nel 2025 sono morte La risposta che può raddoppiare le tue conversioni

Spoiler: non tutte servono — ecco quando sì (e quando no)

Non tutte le landing page sono uguali: alcune sono armi segrete, altre solo peso morto. Il trucco non è crearne quante più possibile, ma usarle quando servono davvero. Quando il messaggio deve essere puro, l'offerta complessa e la misurazione imprescindibile, la landing paga da sola. Se invece il tuo traffico è social e scopre il brand per caso, spesso basta un micro-funnel o una CTA diretta sul post.

Usale quando hai obiettivi chiari: lanci, lead magnet, pre-vendite, campagne PPC con alto CPC o offerte che richiedono spiegazioni. Vuoi un esempio concreto di supporto per la prova sociale rapida? Puoi ordinare subito TT followers per testare come cambiano i tassi di fiducia e clic sul tuo funnel.

Evita la landing quando il percorso è breve: un post che vende un prodotto standard, una storia con swipe up, traffico organico da blog con intenti informativi. In questi casi aggiungere una pagina intermedia allunga il viaggio e crea attrito: perdi impulso ed ES per conversioni veloci.

Regola pratica: poniti tre domande rapide — il traffico è pagato? L'offerta richiede spiegazioni o fiducia extra? Devi tracciare eventi precisi? Se rispondi sì a due di queste, costruisci una landing. Altrimenti usa soluzioni native: checkout rapido, modali o link diretti.

Checklist rapida per una landing che funziona: headline chiara, proposta unica, prova sociale visibile, form minimo, CTA singola, caricamento sotto i 3s e A/B testing. Pochi elementi ben curati valgono più di mille pagine disperse: applica questa disciplina e vedrai le conversioni salire senza sforzi eroi.

Homepage vs. landing page: chi vince davvero nel traffico a pagamento?

Tra traffico a pagamento e conversioni non esiste una verita unica: dipende dall obiettivo. La homepage costruisce fiducia, racconta il brand e accoglie utenti curiosi; la landing page invece elimina frizioni, parla a chi ha un intento preciso e guida verso una singola azione. Se il tuo annuncio promette un servizio o un prodotto specifico, la pagina di destinazione vince per chiarezza e velocita.

Non serve buttar via la homepage: usala quando il pubblico e ancora in fase di scoperta o quando vuoi far emergere piu offerte insieme. Usa la landing page quando il messaggio dell annuncio e concentrato, il percorso deve essere misurabile e la CTA deve essere limpida. Regola pratica: testa sempre entrambe con A/B test 50/50, misura CPA, CTR e valore medio ordine prima di decidere.

  • 🚀 Conversione: una sola offerta, messaggio congruente e assenza di distrazioni aumentano il tasso di chiusura
  • 🐢 Velocita: tempi di caricamento e codice minimo riducono abbandoni e costi per click
  • 🔥 Scalabilita: variazione di headline e creativi su landing rende piu semplice ottimizzare campagne

Azioni immediatamente applicabili: rimuovi menu inutili, crea una versione mobile leggera, traccia con UTM e obiettivi chiari. Se dopo due settimane la landing riduce il CPA di almeno 20-25 percento, adottala; altrimenti usa la homepage per campagne di awareness e riprova con segmenti diversi. Parola d ordine: sperimenta, misura e semplifica.

5 errori che fanno crollare le conversioni (e come sistemarli in 10 minuti)

Hai 10 minuti? Perfetto: molte landing non sono morte, sono ferite da errori evitabili. Qui trovi le cinque cause piu comuni che fanno crollare le conversioni e come rimetterle in piedi in pochi minuti, senza chiamare il reparto IT.

Headline confusa: se il vantaggio non si capisce in 3 secondi, lutente scappa. Pagina lenta: ogni secondo extra spinge via il 7% dei visitatori. Modulo infinito: troppe domande = abbandono. CTA vaga: bottoni generici non guidano allazione. Mancanza di prova sociale: senza testimonianze o numeri, la fiducia non decolla. Per ciascuno basta un intervento rapido per vedere risultati immediati.

  • 🚀 Headline: riscrivi in chiave beneficio, usa verbo attivo e una sola frase; testa varianti con lo stesso layout.
  • 🐢 Velocità: comprimi immagini e disattiva script non essenziali; spesso 30 secondi per cambiare due immagini e boom.
  • 💥 Modulo: riduci campi al minimo, usa placeholder chiari e un autofill; convertire diventa molto piu facile.

Applica questi tre interventi e monitora le metriche per 24 ore: vedrai il cambiamento. Poi passa agli altri due errori con micro-test. Non serve stravolgere la strategia completa, basta attenzione ai dettagli per raddoppiare le conversioni (o almeno per non perderle piu).

Micro-offerte, prova sociale e velocità: il trio che fa cliccare 'Compra'

Micro‑offerte, prova sociale e velocità non sono magie separate: sono tre leve che insieme accorciano il tempo di decisione e spingono lutente a cliccare Compra. La micro‑offerta riduce il rischio percepito, la prova sociale conferma la scelta e la velocità elimina lattrito finale. Metti questi elementi nei punti caldi della pagina e vedrai il funnel respirare.

Crea micro‑offerte semplici e irresistibili: sconti lampo, mini‑trial di 7 giorni o pacchetti entry‑level a prezzo simbolico. Scrivi copy diretto, usa un pulsante chiaro e limita i campi del form a due o tre. La regola doro: meno frizione significa piu conversioni.

La prova sociale funziona quando e dove serve: vicino al prezzo, accanto al pulsante o durante il checkout. Tre segnali credibili (recensioni con nome e foto, numeri aggiornati, casi rapidi) battono cento stelle anonime. Scegli testimoni reali e citazioni punchy.

  • 🆓 Offerta: Mini trial o sconto esclusivo per la prima esperienza, facile da reclamare.
  • 👥 Prova: Testimonianze brevi, numeri tangibili e badge clienti accanto alla CTA.
  • 🚀 Velocità: Checkout rapido, pagamenti one‑click e pagine che caricano in un lampo.

Testa combinazioni in A/B: varia micro‑offerta, prova sociale e tempo di caricamento. Monitora KPI semplici — tasso di click sulla CTA, avvio del trial, tempo alla conversione — e scala la combinazione vincente. Piccoli aggiustamenti su queste tre leve possono raddoppiare i risultati.

Alternative smart nel 2025: funnel leggeri, link-in-bio e pagine checkout

Nel 2025 la soluzione non è più una sola pagina che urla “compra ora”: la risposta intelligente è scomporre il percorso. Funnel leggeri, link-in-bio ottimizzati e pagine checkout snelle lavorano insieme per ridurre l'attrito e aumentare la fiducia. L'obiettivo è convertire ogni micro-interazione in impulso reale, non spaventare il visitatore con un muro di testo.

Un funnel leggero significa poche schermate, una sola call-to-action principale e micro-commitments (iscriviti, guarda, prova). Prova una sequenza in 3 step: (1) promessa chiara, (2) prova sociale o demo, (3) check-out semplificato. Misura i drop-off tra step e elimina ogni campo non essenziale: ogni clic risparmiato è probabilmente una conversione guadagnata.

Sui social il link-in-bio è il tuo mini-sito: organizza le CTA per intenti (acquista, scopri, contatto), usa UTM per capire da dove arrivano le vendite e sperimenta pagine dinamiche che mostrano contenuti diversi in base alla sorgente. Fai in modo che il percorso dal post al pagamento sia illogicamente breve.

La pagina di checkout deve essere veloce, mobile-first e priva di frizioni: guest checkout, pagamento one-click, indicatori di progresso e garanzie visibili. Riduci i campi, abilita i wallet digitali e inserisci trust badge strategici: piccoli segnali che eliminano l'ansia sono spesso i veri moltiplicatori di conversione.

Misura ogni micro-conversione, testa varianti settimanali e valuta LTV vs CAC per decidere dove investire. Non puntare a una piattaforma perfetta: sperimenta funnel a prova di scroll, impara dai dati e scala le soluzioni che raddoppiano le conversioni con meno attriti. Sperimenta oggi, ottimizza domani e lascia il resto alle pagine che pensano troppo.

Aleksandr Dolgopolov, 24 November 2025