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Le landing page sono morte nel 2025 Spoiler: non ancora, e il motivo ti sorprenderà

Il funnel nel 2025: chi converte senza landing e chi si schianta

Nel nuovo panorama digitale alcuni percorsi di conversione eliminano l'idea della pagina dedicata e puntano a micro-moment decisivi: click-to-buy, checkout in-app, risposte via chat. Questo funziona soprattutto quando il prodotto è semplice, il prezzo basso e l'utente pronto a comprare con pochissimi passaggi. Non è universale, ma un'opportunità per chi sa ridurre frizioni.

I vincitori di questo approccio sono i brand che sfruttano il contesto: merchant con stock limitato, abbonamenti freemium che convertono via prova gratuita, creator che vendono merchandise direttamente da un post. In pratica: se puoi chiudere la vendita con pochi campi e una prova tangibile, prova il flusso nativo. Sfrutta elementi social: proof sociale, microvideo, CTA inline.

Dall'altra parte ci sono i dehors: offerte complesse, soluzioni B2B e prodotti high-ticket. Qui la landing non è un lusso ma una sala prove: serve per educare, raccogliere dati, costruire fiducia e permettere una valutazione comparata. Saltare questo step porta spesso a lead di bassa qualità e drop nel funnel. Inoltre le vendite complesse richiedono follow-up e demo, difficili da replicare dentro un DM.

La regola pratica è semplice: mappa l'intento. Se l'utente cerca informazioni tecniche o vuole confrontare opzioni, manda a una pagina che spiega. Se vuole semplicemente comprare ora, ottimizza il percorso in-app. Azione rapida: crea due percorsi paralleli e manda l'utente sul più adatto via targeting; segmenta il traffico per origine e offri esperienze diverse.

Non è magia, è misurazione: traccia micro-conversioni, valuta il valore lifetime, usa UTM e server-side tracking per capire chi converte meglio dove. Riduci gli attriti ma misura il costo di acquisizione reale, non solo il tasso di click. Implementa test incrementali e confronta metriche post-acquisto: resi, churn, upsell.

In pratica prova un approccio ibrido: funnel rapido per impulse buy + landing approfondita per lead qualificati. Piccoli test veloci (video prodotto, domande pre-acquisto, checkout one-click) ti dicono se la landing è morta o solo in convalescenza. Se vuoi un template di test rapido, parti da tre varianti e misura per 14 giorni.

Dalla bio di Instagram al checkout: quando puoi saltare la landing

Puoi davvero saltare la landing quando il viaggio dell utente e corto e la proposta e cristallina: un prodotto singolo, prezzo fisso, e fiducia già stabilita. La bio di Instagram, un link nella bio di TikTok o un post sponsorizzato possono portare direttamente al checkout se il messaggio e immediatamente comprensibile.

Prima di eliminare la pagina intermedia verifica tre condizioni pratiche: il pubblico e caldo, il valore e dimostrabile in poche righe e la transazione non richiede spiegazioni lunghe. Se mancano queste condizioni, il salto potrebbe far aumentare il tasso di abbandono piuttosto che ridurlo.

Usa link profondi e parametri di tracciamento per capire cosa funziona e dove intervenire. Per esempio, attiva pagine di pagamento ottimizzate per mobile, checkout in un clic e metodi di pagamento locali. Se vuoi esplorare soluzioni pronte per aumentare visibilita e risultati prova questa opzione: Potenzia il tuo account Twitter gratis e osserva come varia il comportamento degli utenti.

  • 🚀 Velocità: meno passaggi significa meno frizione e possibile aumento delle conversioni
  • 👍 Fiducia: clienti ripetuti possono acquistare senza landing se gia conoscono il brand
  • ⚙️ Tracciamento: parametri e test A/B rivelano se il salto e vantaggioso

Infine ricordati che non tutte le offerte reggono senza una pagina di approfondimento: prodotti complessi, garanzie, FAQ e SEO richiedono ancora una landing dedicata. Il consiglio pratico: testa, misura e scala la soluzione che porta il miglior ritorno senza sacrificare chiarezza.

Anatomia di una landing moderna: 7 elementi che fanno davvero la differenza

Una landing efficace non è un relitto digitale: è il palcoscenico dove le conversioni nascono o vengono fermate sul nascere. Nel 2025 il design conta, ma conta ancora di più come gli elementi sono organizzati per ridurre l attrito e aumentare fiducia. Qui non trovi teoria pura ma spunti pratici per costruire una pagina che persuada senza urlare.

Value proposition: comunica in una frase cosa cambia per il visitatore e perché vale la pena continuare. Punta su benefici concreti, evita slogan vaghi e testa due varianti in A B. Hero immediato: immagine o video che mostra il prodotto in uso, non solamente uno sfondo bello. CTA chiaro: posiziona il pulsante in modo visibile, usa un verbo forte e elimina distrazioni intorno.

Prova sociale: recensioni, numeri, loghi di clienti reali che riducono l esitazione. Percorso leggero: chiedi solo i dati necessari, usa microform e progress indicator per completare moduli lunghi. Design responsivo: garanzia che la pagina sia veloce e leggibile su ogni schermo, con priorita per mobile. Per approfondire idee pratiche e risorse per crescita social prova questa risorsa: Engagement gratuito per YouTube con utenti reali.

Velocità e test continuo: ottimizza immagini, elimina script inutili e misura tassi di conversione per ogni variazione. Il settimo elemento è la disciplina del miglioramento: piccoli test settimanali portano più risultati di un redesign epico ogni anno. Con questi sette punti la landing rimane viva e performante, proprio come prova il fatto che non sono morte ma evolute.

AI, chat e video: cosa sostituisce o potenzia la tua landing oggi

Non è magia: AI, chat e video non cancellano la landing page, la trasformano. Se la landing tradizionale era una vetrina statica, oggi diventa un palcoscenico dinamico che parla agli utenti in tempo reale. Grazie all'intelligenza artificiale puoi servire un messaggio diverso a seconda del comportamento, della sorgente di traffico o del momento del buyer journey.

I chatbot conversazionali sostituiscono i form lunghi con micro-interazioni: qualificano il lead, risolvono obiezioni e prenotano call senza frizioni. Un suggerimento pratico: imposta il bot per ottenere una micro-conversione iniziale (email o preferenza) e poi usa il profiling progressivo per completare i dati. Integra il tutto con il CRM per trasformare conversazioni in opportunità reali.

Il video aumenta immediatamente il tempo di permanenza e la chiarificazione del valore. Pensa a un hero video di 30–60 secondi che mostra il problema e la soluzione in sequenza rapida, con sottotitoli automatici e una call to action visibile nei primi 10 secondi. Usa trascrizioni per SEO e thumbnail dinamiche per testare vari messaggi senza rifare il filmato.

Infine, la vera potenza sta nella personalizzazione guidata da AI e nei test continui. Sperimenta headline generate automaticamente, segmenta la comunicazione in base alla predicted intent e lancia A/B test con variazioni proposte dall'algoritmo. Risultato pratico: conversioni più alte con meno lavoro creativo ripetuto. Le landing non sono morte se diventano conversazioni, non cartoline.

Checklist lampo: tienila, riducila o eliminala in base agli obiettivi

Non serve un manuale per decidere cosa fare con la checklist: basta un obiettivo chiaro. Se cerchi lead qualificati o devi rispettare norme, la lista funziona come filtro. Se invece punti a microconversioni dai social, ogni riga in piu crea attrito e perdi click.

Tienila quando il processo e complesso: onboarding, compliance, vendita B2B. Mantieni solo cio che qualifica davvero, sposta il resto in step successivi e usa la disclosure progressiva per non spaventare. Piccola regola pratica: se una voce non cambia la decisione dellutente, tagliala.

Riducila per traffico mobile o campagne di awareness. Tre elementi massimi funzionano meglio: valore unico, prova sociale minima, e CTA chiara. Ottimizza per velocita e leggibilita: font grandi, bottoni evidenti, zero frizioni inutili.

Eliminala se la checklist e solo rumore che abbassa la conversione. Sostituisci con microinterazioni, chat o una CTA singola che porta alla pagina successiva. Sempre testare: A/B semplici, metriche chiare come CR, bounce e tempo medio sulla pagina.

Playbook lampo: misura baseline per una settimana, riduci elementi e testa 10-14 giorni, valuta +10% nella conversione o -15% nel bounce come segnali buoni. Se non vedi miglioramenti, prova a eliminare e misurare ancora. Sii pratico, non sentimentalista.

27 October 2025