Lascia che le email lavorino mentre tu dormi, ma evita l'effetto robot. Automazione significa mandare il messaggio giusto al momento giusto; copy umano significa raccontarlo come se lo scrivessi al cliente davanti a un caffè. Imposta regole semplici: trigger basati su azioni, segmenti puliti e poche variabili personalizzate.
Lascia al bot ciò che è meccanico: timing, punteggi di engagement, inserimento di prodotti dinamici e split test A/B. Scrivi tu quello che costruisce fiducia: subject curiosi, apertura empatica, micro-testimonianze e una call-to-action chiara. Usa frasi brevi, tono conversazionale e un paio di dettagli specifici per sembrare umano.
Misura tutto (open, click, revenue per flow), migliora i subject e il primo paragrafo fino a quando l'automazione non vende davvero. Inizia da una serie di benvenuto, una sequenza di coltivazione e i carrelli abbandonati e ottimizzerai le notti in cui il tuo pubblico compra.
Non chiedere al software di inventare il cuore della comunicazione: usa l'automazione per moltiplicare reach e test, e riserva ai copywriter il compito di emozionare. Affida ai bot segmentazione, scheduling e A/B testing; lascia a una persona reale la scelta del conflitto narrativo, del tono e della chiusura che converte. Un brief chiaro (persona, problema, trasformazione) trasforma l'efficienza in calore umano.
Per gli annunci chiave, struttura il testo come promessa + prova + call to action. Esempio pratico: Headline — Finalmente vieni ascoltato; Subheadline — Risposta media 40% più veloce in 30 giorni; CTA — Provalo gratis. Il messaggio del CEO, invece, deve essere corto e autentico: 30–60 secondi in cui racconta una lezione, ammette un limite e spiega cosa l'azienda fa per rimediare. La vulnerabilità vende più della perfezione.
Operativamente: prepara 3 varianti di headline, lascia che il bot testi fette di lista diverse e personalizzi token dinamici, ma chiedi sempre a una persona di scrivere la versione finale del CEO, l'headline principale e la chiusura emotiva. Registra un breve video del CEO e spezzettalo in micro-clip per annunci; misura CTR, conversion rate e sentiment e iterare ogni settimana. Automazione senza anima è rumore; automazione che esegue idee umane è fatturato.
La segmentazione non e una lista di etichette da mettere a casaccio: e la bussola che dice al bot quando tacere e quando parlare. Affida ai bot il lavoro ripetitivo e analitico — taggare eventi, aggiornare punteggi, attivare trigger — e riserva al copy umano la parte che vende davvero: il tono, l apertura e la proposta di valore che suona naturale. L obiettivo e far sembrare ogni messaggio piu conversazione che automazione.
Usa i tag come microfoni sul comportamento: carrello_abbandonato, cliente_frequente, vip, promo_usata e interesse_prod dicono piu di una categoria demografica. Nominali chiaro, mantieni poche tag critiche attive e crea regole di pulizia automatica per rimuovere i tag obsoleti. Questo permette di costruire messaggi specifici senza incasinare la logica delle automazioni.
I trigger sono il ritmo delle tue campagne: eventi on site, click su email, acquisto, oppure inattivita a 7 o 30 giorni. Fai in modo che i trigger siano contestuali e con guardrail: nessun messaggio se il cliente ha gia ricevuto una comunicazione simile nelle ultime 48 ore, oppure pause prima di passare a un approccio piu commerciale. Le automazioni devono scrivere il primo tempo della conversazione; il secondo tempo, quello convincente, lo scrive una persona.
Lo scoring trasforma dati in priorita: combina recency, frequency, monetary e engagement. Un esempio pratico: +10 per acquisto, +5 per riacquisto, +3 per apertura frequente, -8 per 30 giorni di inattivita. Stabilendo soglie si decide se andare su nurture, cross sell o contatto diretto del commerciale. Mantieni lo score trasparente e semplice, cosi puoi interpretarne subito il valore.
In fase esecutiva automatizza la logica e manualizza la creativita: usa token per personalizzare, scrivi subject brevi, evita gergo aziendale e testa A/B ogni variazione. Limita la frequenza, rispetta la privacy e traccia risultati minuziosamente: partendo da segmenti ristretti e iterando di continuo ottieni automazioni che convertono senza sembrare robotiche.
Automatizzare i social e le campagne ADV non significa parlare come un robot: significa togliersi il peso delle attività ripetitive per dedicare tempo alla creatività . Programma ciò che è prevedibile (reporting, promozioni ricorrenti, retargeting) e tieni libero lo spazio per risposte, trend e post che emozionano.
Da automatizzare: imposta campagne adv con sequenze di retargeting e regole di budget, calendari editoriali per i contenuti evergreen, repertorio di risposte rapide per i DM e commenti, e alert sulle metriche chiave. Suggerimento pratico: usa template dinamici per CTA e nome del pubblico, ma non usare copy uguale per settimane.
Da scrivere fresco ogni settimana: almeno un post 'a voce umana' (dietro le quinte, case study, opinione), 2-3 stories autentiche, varianti creative per l'adv hero image e la headline, e uno o due copy test per A/B. Le persone comprano persone, non processi: il tuo tono deve cambiare come il meteo.
Routine settimanale actionabile: 1) verifica performance adv e spegni le creatività che non funzionano; 2) programma 3 post evergreen, ma scrivi 1 post originale; 3) crea 2 stories e 1 Reel o video corto; 4) rinfresca titoli e CTA. Piccoli gesti umani in mezzo all'automazione fanno la differenza.
Non serve essere un fanatico del copia/incolla: il metodo 70/20/10 è il compromesso perfetto tra velocità e voce umana. Fai fare a bot e template il 70% del lavoro ripetitivo, lascia il 20% alle persone per dare carattere e 10% al finish che trasforma testo in vendita. Così risparmi tempo senza creare messaggi piatti come un foglio Excel.
70% — Automatizza la struttura: headline, lead, punti chiave e CTA con template e l'IA. Usa prompt standardizzati (tone, buyer persona, benefit) e repository di frasi approvate. L'obiettivo è ottenere bozze coerenti e ripetibili: non testi definitivi, ma una base solida su cui lavorare.
20% — Intervento umano mirato: qui entri tu o il copywriter. Correggi il tono, aggiungi esempi reali, emozione e obiezioni risolte. Cerca frasi che suonano "azienda" e trasformale in conversazioni vere. Controlla che il messaggio venda: funziona? C'è un motivo per cliccare?
Per semplificare, tieni a portata una checklist veloce:
Implementalo come routine: template + IA al mattino, revisione pomeridiana e polish prima della pubblicazione. Misura aperture, conversioni e feedback qualitativo; se qualcosa suona robotico, raddoppia il tempo umano dove conta. In soldoni: usa la tecnologia per accelerare, non per cancellare la tua voce.
Aleksandr Dolgopolov, 19 November 2025