Non hai un analista? Ecco come tracciare da pro (e battere i big) con l’analytics fai‑da‑te | Blog
homepage socialnetwork valutazioni e recensioni mercato dei compiti e-task
carrello abbonamenti archivio delle ordinazioni ricarica il bilancio attiva il codice promozionale
programma di partnership
assistenza clienti FAQ informazione recensioni
blog
public API reseller API
accessoregistrazione

blogNon Hai Un Analista…

blogNon Hai Un Analista…

Non hai un analista Ecco come tracciare da pro (e battere i big) con l’analytics fai‑da‑te

Setup in 15 minuti: gli strumenti gratis che ti servono davvero

Parti subito: in 15 minuti puoi montare un sistema di analytics che ti dà numeri veri e insight utili, senza spendere un euro e senza un analista in squadra. Qui trovi solo gli strumenti gratuiti e le azioni pratiche per avere il controllo dei tuoi visitatori, capire cosa funziona e dove intervenire per superare i concorrenti.

Miniguida rapida: crea una property in Google Analytics 4, apri un container in Google Tag Manager e prepara un report base in Looker Studio. Installa il container GTM nel sito (basta copiare il frammento nella head), attiva il debug di GA4 e controlla che appaiano le page_view. In 10 minuti hai raccolto i primi dati; negli altri 5 imposti eventi chiave come clic su CTA, invii form e scroll profondi.

  • 🆓 Analytics: Google Analytics 4 — property e measurement ID, attiva la visualizzazione in tempo reale per confermare i dati.
  • 🚀 Tagging: Google Tag Manager — crea tag e trigger per page_view, click e form; deploy immediato senza toccare il codice server.
  • 🤖 Cruscotto: Looker Studio — collega GA4 e costruisci il report che mostri conversioni, funnel e sorgenti in una pagina facile da interpretare.

Non fermarti al setup: verifica con la modalità Debug di GTM, usa l’esportazione in CSV per controlli rapidi e aggiungi Microsoft Clarity se vuoi heatmap e session replay gratuiti. Metti conversioni semplici (es. acquisto, contatto, iscriviti) così puoi ottimizzare da subito le campagne e le landing.

Conclusione pratica: considera questi 15 minuti come la prima mappa della tua strada. Poi monitora, misura e aggiusta ogni settimana: piccoli miglioramenti cumulati ti fanno vincere contro i big che hanno dati ma non la velocita di decisione. Buon setup e divertiti a batterli.

Eventi che contano: cosa tracciare per crescita, retention e ricavi

Non serve un esercito di analisti per scegliere cosa tracciare: pensa a tre domande semplici per ogni azione utente — questa attività porta piu acquisti? Aiuta gli utenti a tornare? Allinea il prodotto al passaparola? — e mappa eventi che rispondono a ciascuna domanda.

Per crescita registra eventi di acquisizione e attivazione come "signup", "email_confirmed", "invite_sent" e "share_clicked". A ogni evento aggiungi proprietà pratiche: source, campaign, variant. Così capisci quale canale scala davvero senza impazzire tra metriche inutili.

Per retention traccia "session_start", "feature_used", "tutorial_completed" e "return_day7". Raggruppa per cohorte, disegna curve di retention e misura stickiness con DAU/MAU: ecco dove vedi se il prodotto resta nel tempo o viene dimenticato dopo la prima settimana.

Per ricavi non dimenticare "add_to_cart", "checkout_started", "first_purchase", "subscription_renewed" e "refund". Ogni evento deve avere proprietà prezzo, plan e coupon per calcolare conversion rate, ARPU e LTV senza dover ricostruire tutto a mano.

Regola pratica: mantieni 20 30 eventi core, usa nomi coerenti, registra user_id e session_id, e collega il tutto a dashboard semplici o a un foglio di calcolo. Parti da una North Star e poi ottimizza gli eventi che la muovono piu rapidamente.

Dashboard senza codice: dal caos ai KPI in un colpo d’occhio

Se i numeri sono sparsi come post it sul muro, basta uno schema semplice per trasformare tutto in insight. Con un dashboard senza codice puoi collegare fogli, CRM e canali social in pochi minuti e vedere subito le metriche che contano per il tuo business. Non servono competenze tecniche: in mezza ora impari i concetti base e cominci a produrre valore concreto.

Comincia così: 1) Scegli 3 KPI che guidano le decisioni — per esempio tasso di conversione, retention e costo di acquisizione — 2) unisci le fonti con i connettori preconfezionati, 3) imposta filtri e intervalli per confronti rapidi. Ogni voce nella dashboard deve rispondere a una domanda operativa; se non la risponde, tagliala senza pietà.

Design pratico: usa colori per stato (verde/giallo/rosso), KPI card grandi per la panoramica e grafici a linee per i trend. Aggiungi drill down per passare dalla vista generale al dettaglio in un clic. Imposta soglie per ricevere notifiche via email o chat e programma report ricorrenti per il team. I widget drag and drop rendono tutto rapido: sposta, salva e replica per canale o prodotto.

Pro tip: crea due viste, una boardroom con pochi KPI essenziali e una operativa piena di dettagli, poi valuta l effetto delle azioni e raffina continuamente. Piccoli aggiustamenti fatti in fretta battono report perfetti consegnati tardi. Con template e automazioni puoi iterare ogni settimana e restare piu reattivo dei concorrenti piu grandi senza assumere un analista per ogni emergenza.

Errori fatali da evitare: vanity metrics, UTM sbagliati e altre trappole

Il primo errore è innamorarsi dei numeri lucidi: like, visualizzazioni, follower. Sono facili da catturare ma spesso irrilevanti per il profitto. Quelle che chiamiamo vanity metrics raccontano che qualcosa è popolare, non che funziona. Per battere i big in modalità fai‑da‑te, converti i segnali in azioni misurabili: definisci obiettivi chiari (registrazioni, acquisti, tempo attivo) e mappa quali eventi li guidano.

Gli UTM fatti male sono un altro campo minato: nomi incoerenti, parametri mancanti o tag sulle pagine interne che contaminano la sorgente. Sistema rapido: imposta convenzioni rigorose (tutto lowercase, \'-\' per separare), usa un generatore centralizzato e registra ogni campagna su un foglio condiviso. Se usi advertising, controlla che il parametro medium non sia 'social' per tutte le sorgenti: specifica 'social_paid' vs 'social_organic'.

Attenzione anche alle trappole tecniche: campionamento dei dati, cookie che scadono presto, cross‑domain non tracciato e finestre di attribuzione che disegnano storie diverse. Fai test end‑to‑end: clicca le tue creatività, compila i form, verifica che gli eventi arrivino dove li aspetti. Implementa micro‑conversioni (iscrizioni alla newsletter, play video) per avere segnali rapidi di qualità del traffico.

Mini‑playbook pratico: scegli una north star metric, fai un audit rapido di tag e UTM e costruisci una dashboard con 3 KPI essenziali (qualità acquisizione, attivazione, ritenzione). Sono passi semplici ma chirurgici: fatti con disciplina, trasformano dati rumorosi in vantaggio competitivo. Non serve uno staff enorme, serve metodo e coerenza.

Routine settimanale da pro: controlli, insight e decisioni in 30 minuti

Prendi 30 minuti e trasformali nel tuo rituale settimanale: non serve un analista per ottenere decisioni che funzionano, serve metodo e costanza. Metti un timer, apri il dashboard principale e spegni le distrazioni. Lavorare a tempo crea disciplina e ti obbliga a scegliere le metriche che davvero contano invece di perdersi in numeri inutili.

Primi 5 minuti — check salute: verifica traffico totale, canali di acquisizione, bounce rate e i principali tassi di conversione. Controlla se ci sono picchi o cali improvvisi e eventuali errori tecnici che bloccano il funnel. Se qualcosa e alterato, fermati e risolvi: un dato corrotto fa diventare inutili tutti gli insight successivi.

15 minuti — scavare gli insight: concentra lo sguardo su tre punti: pagine di atterraggio con performance opposte, sorgenti che migliorano o peggiorano e segmenti di pubblico che sorprendo. Confronta con la settimana precedente, cerca pattern per dispositivo e analizza micro conversioni. Prendi una nota sintetica di una occasione e di un problema da testare: anche un piccolo esperimento puo portare grande valore.

Ultimi 10 minuti — decisioni e follow up: formula una sola ipotesi, definisci la metrica di successo, assegna proprietario e scadenza. Scegli la regola di sperimentazione (A/B, modifica contenuto, riallocazione budget) e programma il monitoraggio. Chiudi con un breve resoconto per il team: in 30 minuti avrai chiarezza, priorita e una lista corta di azioni concrete da eseguire.

Aleksandr Dolgopolov, 29 November 2025