Hai presente quella narrativa da bar che mette performance e brand su due lati opposti del ring? È una finta rissa: sono invece partner di ballo. La performance ti dà i numeri, il brand ti dà le ragioni per cui quei numeri crescono e restano. Smontare il mito significa smettere di misurare tutto come se fosse un singolo sprint e iniziare a disegnare una staffetta, con tappe e KPI diversi ma coordinati.
In pratica: non serve scegliere. Puoi costruire riconoscibilità con creatività emozionale e poi usare audience e learnings per guidare conversioni efficienti. Il trucco è separare tempi e metriche — awareness, consideration, conversion — e lasciare che i dati di performance alimentino le storie di brand (e viceversa). Sperimenta formati lunghi per la brand equity e micro-test per le call to action: così capisci cosa funziona davvero al momento giusto.
Tre mosse pragmatiche per farli convivere:
Non serve rivoluzione, basta metodo: imposta una campagna di 3-4 settimane dove la prima settimana alimenti notorietà, la seconda raccolga segnali e la terza metta a convertire con creatività ottimizzata. Misura brand lift quando possibile, ma non ignorare CPA, ROAS e micro-KPI: sono la bussola che rende la narrazione scalabile. Inizia oggi con un test piccolo e decidi in base ai dati — ti sorprenderà quanto bene possono ballare insieme.
La regola 60/40 non è una formula magica ma una mappa utile: dedica il 60% del budget a campagne che spingono conversioni immediate e il 40% a contenuti che costruiscono desiderio e reputazione. Così non insegui solo il clic, ma crei terreno fertile per ogni conversione futura.
Quando cambiare le percentuali? Se lanci un prodotto o entri in un nuovo mercato, ribalta la bilancia e dai più spazio alla seduzione; durante promozioni o picchi stagionali, aumenta la spinta. Per accelerare i test sul canale giusto puoi anche ordinare subito Instagram followers e osservare come cambiano segnali social e conversioni.
Sul versante performance usa creatività chiare, prova social proof, CTA nette e misura CPA/ROAS; per il brand investi in storytelling, format riconoscibili e contenuti che restano (view-through rate, recall, sentiment). Lavorano insieme: la seduzione abbassa i costi di acquisizione nel lungo periodo, la spinta monetizza subito.
Pratica consigliata: parti da 60/40, testa per 2–4 settimane, sposta budget sui vincitori e non azzerare mai la componente brand. È come avere due ali: una spinge, l’altra fa volare più in alto. Sperimenta, misura, iterare.
I KPI non sono freddi numeri da mettere in un angolo. Quando progetti campagne che devono vendere oggi e costruire valore domani serve un approccio con cuore: metriche che inseguono conversioni ma misurano anche ricordo e affetto. Il segreto sta nellallineare obiettivi, creatività e tempi in modo che ogni euro speso lavori su due fronti.
Costruisci una gerarchia chiara: KPI primari per la performance (ROAS, CPA), KPI secondari per il mid funnel (CTR, view‑through rate, tempo medio di visione) e KPI di memoria di marca (brand lift, ad recall). Integra test di lift e group holdout per capire quanto la campagna costruisce memoria oltre a generare vendite. Regole pratiche: soglie di frequenza, rotation creativa ogni 7‑14 giorni e metriche di attenzione per separare il rumore dal vero imprint.
Nel concreto: lancia esperimenti micro con split budget 70/30 o 60/40 a seconda della maturità del mercato, traccia una finestra di attribuzione che includa view‑through di medio periodo e obbliga report settimanali con insight creativi. Scala solo le varianti che alzano insieme ROAS e percentuale di ad recall. Piccoli test, grandi risultati: KPI con cuore richiedono storie che girano e numeri che misurano.
Non serve scegliere tra vendite immediate e riconoscibilita del marchio: la creativita 2-in-1 costruisce un ponte. Parti da un gancio che cattura nei primi tre secondi, porta una dimostrazione rapida del valore e chiudi con una firma di marca chiara. Questa sovrapposizione intelligente trasforma un singolo spot in due strumenti: uno che converte oggi e uno che lascia memoria domani.
La formula pratica? Gancio breve, prova concreta, timbro di marca. Per testare senza reinventare tutto, integra la stessa creativita in campagne performance e in placement brand, cambiando solo il ritmo e il CTA. Se vuoi sperimentare un flusso pronto, prova ottenere subito reali TT followers e osserva come piccoli aggiustamenti spostano sia le conversioni che la riconoscibilita.
Come misurare: monitora conversion rate, costo per acquisizione e contemporaneamente metriche di ricordo e attenzione. Esegui un A/B dove una versione e orientata alla vendita pura e l altra segue il pattern 2-in-1; confronta risultati a 7 e 28 giorni per catturare effetto immediato e memoria a medio termine.
Infine, regola frequenza e creativita: evita ripetizioni noiose, mantieni una variazione significativa e non perdere la firma di marca. Con umorismo e metodo si puo far volare sia il performance sia il brand nella stessa campagna.
Non serve scegliere tra performance e brand se impari a farli collaborare nella stessa campagna. Metti in piedi una struttura semplice che traccia lead e impressioni insieme, poi costruisci creativita che lavora per conversione e per ricordo. Esecuzione pratica, zero teoria fine a se stessa.
Per il budget parti con un test che usa il 10-20% del budget totale per esperimenti. Una regola pratica iniziale: 60% per iniziative orientate a conversione e 40% per awareness e contenuti di marca. Monitora CPM e CPA e adatta la spesa.
Su Instagram non limitarti ai feed: usa Reels per reach e viralita, Stories per CTA rapide e Feed per credibilita. Scegli placement in base alla creativita disponibile e prepara varianti verticali, sottotitoli e thumbnail per ogni formato.
Imposta test chiari: A/B su creativita, pubblico e posizionamento. Lascia ogni esperimento 7-14 giorni, valuta trend e non fermarti al primo risultato. Differenzia KPI per branding e per performance e fai decisioni basate su segnali multipli.
Quando trovi la combinazione vincente scala gradualmente, aumentando il budget del 20% ogni 3-5 giorni e mantenendo una rotazione creativa per evitare fatica. Documenta i winner, crea un mini playbook e ripeti il ciclo per far crescere metriche e ricordo del brand.
Aleksandr Dolgopolov, 08 November 2025