Il mondo del retail media non è più un corridoio laterale: piattaforme come Amazon Ads e Criteo stanno trasformando lo scaffale digitale in un pozzo di conversioni. Sono salite alla ribalta perché parlano il linguaggio del compratore: primo-party data, intenti d'acquisto espliciti e touchpoint proprio dove avviene la vendita. Tradotto in soldoni? CTR migliori, costi per conversione più bassi e attributi che non si perdono tra cookie che scompaiono.
Non serve reinventare la ruota: testa, integra, misura. Avvia un A/B su singole SKU, sincronizza feed prodotto con immagini e prezzi aggiornati, e attiva creatività dinamiche che mostrano esattamente ciò che l'utente ha cercato. Imposta tracking ordine-centrico e confronta ACoS e ROAS con le campagne search/ social per capire dove il funnel si chiude davvero.
Sul bilancio operativo prova un approccio graduale: sposta 10-20% dei budget di performance più generici verso retail media e valuta in 30 giorni. Amazon ti dà controllo on-site immediato, Criteo e retailer DSP estendono la reach off-site con forte intent. Ottimizza le parole chiave SKU-level, sfrutta le audience di acquisto e non confondere reach con conversione: qui conta vendere, non accumulare impression.
Infine, non sottovalutare i test di incrementality: crea gruppi controllo, misura vendite incrementali e rimappa i canali più performanti. Quando il traffico proveniente dal punto vendita digitale diventa fonte principale di ordini, è il momento di ridisegnare la strategia globale — e di smettere di ignorare quel pozzo di conversioni.
Se credi che l'unico modo per scalare sia versare tutto il budget nelle casse di Meta e Google, prova a respirare un secondo: ci sono DSP che macinano reach, controllano costi e ti lasciano ancora il tempo per un caffè. Il bello del programmatic serio è che non serve vendere un rene per comprare impression — serve strategia, dati puliti e la capacità di testare come un amante delle statistiche sotto caffeina.
Per non partire a vanvera, prova questo mini-kit pratico:
Ora, come si scala senza buttare soldi? 1) Parti con una finestra di test a budget limitato: stabilisci CPA target realistico. 2) Usa strategie di bid che privilegiano conversione incrementale (non solo last-click). 3) Automatizza regole di pacing e pause creative: se una creatività perde CTR per 3 giorni consecutivi, fermala e prova una variante. 4) Misura con lift test: il vero valore è l'incrementalità, non le vanity metric.
Infine, tieni gli occhi sui costi nascosti: fee DSP, data onboarding e frodi. Negozia report giornalieri e SOV (share of voice) per capire dove si disperde il budget. Con disciplina e qualche trucco tecnico puoi far rendere il programmatic come un motore efficiente — e senza dover rinunciare al pranzo.
CTV e video premium non sono un lusso opzionale: sono schermi dove lo spettatore e fermo, concentrato e disposto ad assorbire messaggi. Questo spiega perche il CPM sale rispetto al feed di un social, ma non lasciarti spaventare: quello che paghi in piu viene spesso ripagato in attenzione reale e risultati di brand.
I prezzi piu alti riflettono inventory selezionata, viewability superiore, brand safety e formati pensati per la fruizione televisiva. A parita di investimento la qualita dell impression qui e diversa: meno rumore, meno scroll, piu secondi di fruizione. In pratica paghi reach che si trasforma piu facilmente in ricordo e azione.
Per sfruttare davvero questi spazi, adatta la creativita: apri forte nei primi 3-5 secondi, pensa allo storytelling a 15-30 secondi e assicurati che il messaggio funzioni anche senza audio tramite grafiche chiare. Usa chiari inviti visivi e versioni brevi per campaign di awareness e versioni piu lunghe per considerazione.
Misura con metriche adatte: completion rate, view-through, attention time e studi di brand lift valgono piu del puro CTR. Inserisci test di incrementality per vedere quanto sottrai effettivamente a Meta o Google e quanto invece generi reach incrementale.
Non serve spostare budget per intero, basta iniziare con un test al 10-20 percento e ottimizzare. Se cerchi una base per partire in sicurezza puoi dare un occhiata a mrpopular servizio di boosting sicuro per idee pratiche su come calibrare creativita e inventory.
Gli audio non chiedono attenzione: la conquistano. In cuffia, in macchina o mentre si cucina, uno spot ben scritto si incolla alla memoria molto più di uno scroll distratto. L'audio riesce a occupare spazio mentale anche quando gli schermi sono saturi, e molti inserzionisti lo stanno ancora sottovalutando.
Come trasformare questo vantaggio in conversioni reali? Scommetti su voice-first creative: messaggi brevi, host-read autenticità, e call-to-action ripetute al momento giusto. Sperimenta con la DAI (inserimento dinamico) per personalizzare il messaggio in base a città, ora o comportamento d'ascolto — risultato: rilevanza e ROI che sorprendono.
Tre micro-regole pratiche prima di lanciare la tua prima campagna audio:
Misura diversamente: oltre a completion rate e ascolti, aggiungi brand lift, visite dirette e shortlink dedicati. Varia frequenza e posizionamento: troppe esposizioni stancano, troppe poche non costruiscono memorabilità. Piccoli esperimenti A/B valgono molto; l'audio risponde in fretta.
Infine, non sorprende che budget stiano scivolando verso network audio più agili: la cosa intelligente è non inseguire il rumore, ma metterci creatività e misurazione. Parti con un test del 5-10% e sposta in base al CPA e al brand lift: in pochi sprint capirai cosa davvero funziona.
Una volta il cartellone era roba per chi voleva essere visto. Oggi il cartellone pensa, ascolta il traffico e risponde al passante. Le tecnologie programmatiche hanno trasformato il DOOH in un canale che non solo mostra creativita, ma attiva microcampagne basate su segnali real time: meteo, affluenza, orari dei mezzi, pattern di mobilita anonima. Questo spinge click e conversioni, non solo impression, e mette in crisi lassicurata supremazia di Meta e Google sui budget.
Il targeting smart non e magia ma ingegneria: geofencing per catturare chi e a due passi, sincronizzazione con mobile ads per sequenze creative multicanale, QR e shortlink che trasformano il passante in lead in pochi secondi. Se colleghi creativi dinamici a regole contestuali puoi mostrare promozioni diverse allora giusta della giornata, oppure offrire un coupon a chi sta davanti allo schermo almeno 10 secondi.
Misurazione? Non ci si ferma alle impression. Si integra footfall attribution, codici unici e test di lift per capire quanto traffico offline arriva dallonda DOOH. I dati di ritorno permettono di riallocare budget in modo incrementale, confrontando costo per visita o per vendita rispetto alle piattaforme digitali tradizionali.
Una mini guida operativa: Test su schermi ad alta frequenza con creativi misurabili, Segmenta per luogo e orario con regole semplici, Connetti sempre con landing dedicate e tracciamento UTM. Parti in piccolo, scala su creativi che generano click e prova a spostare una porzione del budge t da campagne display verso campagne DOOH automatizzate.
Aleksandr Dolgopolov, 24 December 2025